Pagina 6 - Opinione del 14-8-2012

Versione HTML di base

l ministro Corrado Passera, in un’inter-
vista pubblicata sul
Sole 24 Ore
di do-
menica scorsa, ha detto: «Abbiamo deciso
di puntare le limitate risorse a disposizio-
ne soprattutto su un settore con leva for-
tissima sull’economia diffusa come quello
dell’edilizia. Una misura che per 12 mesi,
fino a 96mila euro, consente di portare il
50 per cento in detrazione, alla quale si
aggiunge il bonus sull’efficienza al 55 per
cento, vuol dire per le famiglie fino a qua-
si 200mila euro di lavori pagati, per circa
metà, dallo Stato». Qualche settimana fa
era stato Vittorio Grilli a sostenere che il
governo aveva abbassato le tasse, per il
semplice fatto di aver
rinviato (a luglio 2013,
poi si vedrà), grazie alla
spending review
, l’au-
mento dell’Iva previsto
per ottobre dallo stesso
esecutivo.
Adesso Passera se ne
esce dicendo che lo Sta-
to paga circa metà dei
lavori di ristrutturazio-
ne ed efficientamento
energetico, dato che è
prevista una detrazione
fiscale. Ovviamente nes-
suno giornalista, men
che meno chi lo intervistava (due, per l’oc-
casione), ha fatto notare al ministro che
il denaro speso da chi ristruttura una casa
non è, fino a prova contraria, di proprietà
dello stato, anche se la mentalità statalista
che incrosta il cervello della (ahimè) mag-
gioranza degli italiani dopo decenni di in-
I
dottrinamento di scuola pubblica (pazien-
za se i ragazzi non imparano l’inglese e
neppure l’italiano: l’importante è che di-
ventino “buoni cittadini”) fa apparire del
tutto ineccepibile l’affermazione di Pas-
sera.D’altra parte, di cosa meravigliarsi?
Non è forse vero che tutti i servizi for-
niti dalle amministrazioni pubbliche senza
che vi sia un esborso contestuale da parte
di chi ne fruisce sono percepiti dai più co-
me gratuiti?
Eppure non serve una mente geniale
per rendersi conto che quei servizi non
possono essere gratuiti. Quanto meno
non possono esserlo per tutti: il fatto che
Tizio non paghi diretta-
mente un servizio signi-
fica solo che ha pagato
indirettamente median-
te la tassazione, oppure,
peggio ancora, che al
posto suo hanno pagato
Caio o Sempronio con
le loro tasse.
Continuare a ripete-
re che lo stato paga al
posto dei cittadini
quando si limita ad al-
leggerire il prelievo dal-
le tasche degli stessi a
me pare più disonesto
dell’imposizione fiscale stessa, perché fi-
nisce per indurre i cosiddetti contribuenti
a sviluppare una sorta di sindrome di
Stoccolma nei confronti dello stato ag-
gressore.
MATTEO CORSINI
www.lindipendenza.com
ualche mese fa, in una scuola superiore
di Spoleto, un ragazzo e una ragazza di
15 anni si sono lasciati tranquillamente an-
dare ad atti sessuali in classe sotto gli occhi
dei compagni e della stessa professoressa du-
rante un lavoro di gruppo. Scioccante e sin-
tomo di un malessere che cresce e si sviluppa
nell’odierna società che sempre più si delinea
come senza regole né rispetto. È infatti facile
oggi imbattersi in giovani, ragazzi e bambini
perfettamente adeguati e conformati alla
mentalità che i media diffondono in maniera
capillare, invadente e permeante. Ma in tutta
questa ondata di adolescenti ribelli e violenti,
studenti indisciplinati, bambini che invece di
canticchiare spensierati le
canzoncine di Mary Pop-
pins, gridano arrabbiati i
testi di Vasco Rossi, scim-
miottando le consuetudini
delle, ahimè, generazioni
che li precedono, che po-
sto occupano gli educato-
ri, i maestri, i catechisti, i
genitori?
(...) Il problema è al
principio della catena
educativa. È evidente che
c’è un malfunzionamento
nel processo di formazio-
ne delle nuove generazio-
ni. Si ricorre ormai spessissimo ad “esperti”
in materia, i famosi “tecnici” dell’etica, del-
l’educazione, i nuovi illuminati della psico-
logia contemporanea. (...) Si è perso comple-
tamente l’uso, sia verbale che in concreto,
della fermezza e dell’autorevolezza, due pa-
role messe al bando dal vocabolario comune,
Q
al quale suonano ormai come due atteggia-
menti violenti e coercitivi. L’attuale psicologia
dell’educazione, e la pedagogia che attual-
mente si insegna anche negli istituti superiori,
è infarcita di un sostanziale buonismo che
non tollera nel percorso educativo il sano
vecchio rimprovero né il castigo, poiché il
bambino imparerà ad “autoregolarsi” (il vec-
chio mito del buon selvaggio). Siamo circon-
dati da generazioni di padri senza spina dor-
sale, incapaci prima di tutto di fermezza verso
se stessi, e come potrebbero averne verso i
figli? (...) Si pensa di mettere la coscienza a
posto e di aver dato amore ai figli ricopren-
doli di regali e di oggetti costosissimi. Oggi
l’affetto è, passatemi il
neologismo, “cosificato”,
ristretto alla materia, ri-
dotto ad un bene effime-
ro, al quale quasi si dele-
ga
l’impegno
di
consolare, rendere felice,
sostenere. Non di rado
infatti si assiste a genitori
che gareggiano a stravi-
ziare il figlio sventurato
che si trova al centro e
vittima di una guerra in
cui non ci sono vincitori
ma solo sconfitti. (...) Mi
sembra chiaro quindi che
l’educazione dei figli e delle nuove genera-
zioni deve passare necessariamente e prio-
ritariamente attraverso una ri-educazione
dei genitori in particolare, e della categoria
educatori in generale.
ISACCOTACCONI
campariedemaistre.blogspot.it
Emergenza educativa:
da dove cominciare?
Si è perso del tutto l’uso,
sia verbale che concreto,
dell’autorevolezza
e della fermezza:
due parole ormai messe
al bando, che suonano
come atteggiamenti
violenti e coercitivi
Passera confonde le tasse
con le detrazioni fiscali
Continuare a ripetere
(come fa il ministro)
che lo stato paga
al posto dei cittadini,
quando casomai si limita
ad alleggerire il prelievo,
è ancora più disonesto
dell’imposizione fiscale
FAI UNA DONAZIONE SU
LAV.IT
SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
L’OPINIONE delle Libertà
MARTEDÌ 14 AGOSTO 2012
6