Pagina 1 - Opinione del 17-8-2012

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Direttore ARTURO DIACONALE
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Venerdì 17 Agosto 2012
delle Libertà
Il “nuovo centro” e la rottamazione di Casini
ianfranco Fini e Francesco Ru-
telli lo hanno fatto da soli. A
Pierferdinando Casini hanno deciso
di pensarci i professori e gli intel-
lettuali di “Italia Futura” e di “Fer-
mare il Declino”. Questi ultimi, in-
fatti, si sono accorti che se vogliono
sul serio lanciare un progetto poli-
tico teso ad aggregare un centro ra-
dicalmente rinnovato e profonda-
mente innovatore, debbono
procedere prioritariamente alla “rot-
tamazione” del leader dell’Udc. E
debbono farlo senza compromessi
di sorta e nel minor tempo possibile.
Perché a settembre la campagna
elettorale sarà già entrata nel pieno
e l’unica speranza di un soggetto
G
politico che intende occupare il cen-
tro della politica italiana all’insegna
della novità degli uomini e dei pro-
grammi passa attraverso la dimo-
strazione agli occhi degli elettori di
rappresentare effettivamente il
“nuovo”.
Nelle settimane scorse molti ave-
vano ipotizzato la formazione di
una aggregazione centrista formata
dai “futuristi” di Luca Cordero di
Montezemolo, dagli “antideclinisti”
di Oscar Giannino, dai ministri di
area cattolica presenti nel governo
Monti guidati da Corrado Passera
e Andrea Riccardi, dal segretario
generale della Cisl, Raffaele Bonan-
ni, raccolti attorno ad un asse cen-
trale ed egemonizzante formato dal-
l’Udc di Pierferdinando Casini. È
quasi un anno che quest’ultimo pre-
annuncia la nascita del Partito della
Nazione attraverso un passo indie-
tro dell’Udc ed un passo avanti di
ogni potenziale centrista di ogni ge-
nere e specie e, soprattutto, degli
eventuali scissionisti del Pdl.
La lettera al
Corriere della Sera
dei promotori di “Fermare il decli-
no”, scritta anche a nome dell’as-
sociazione promossa da Monteze-
molo, cancella totalmente quella
ipotesi. Quelli che si presentano co-
me gli innovatori ed i rinnovatori
del centro, che già avevano escluso
drasticamente l’eventualità di im-
barcare gli eventuali fuoriusciti dal
Pdl, pongono una pregiudiziale pre-
cisa nei confronti dell’Udc e del suo
leader. Non si accontentano del pas-
so indietro promesso da Casini. E
non si pongono neppure in compe-
tizione per la conquista dell’egemo-
nia dell’area centrista. Molto più
semplicemente escludono qualsiasi
possibilità d’incontro con il leader
dell’Udc ed il suo partito per evitare
che il “vecchio” costituito da Casini
e dalle sue abitudini da ex democri-
stiano alle “operazioni gattoparde-
sche” possa inquinare e snaturare
in maniera indelebile e devastante
il presunto “nuovo”.
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2
Un brusco risveglio dopo il bel sogno vacanziero
nutile continuare a farsi illusioni,
e pensare che il mondo sia tutto
quanto lì, tra pagine dei quotidiani
e servizi dei tg intrisi di gossip, sogni
olimpici, caldo torrido e chiappe al
vento.
Ci accapigliamo sull’oro “ruba-
to” a Cammarelle, sulle photogal-
lery dedicate al lato B delle campio-
nesse di beach volley, sugli amorazzi
da spiaggia in stile Minetti-Corona,
sullo scandalo del Calcioscommesse
e su una giustizia sportiva ancor più
scandalosa degli illeciti che dovreb-
be sanzionare, sugli yacht dei Pape-
roni di casa nostra che in tempi di
verifiche fiscali a tappeto salpano le
ancore per far rotta in Croazia. Ci
I
sentiamo dire che dobbiamo bere
molta acqua, restare in casa durante
le ore più calde e dimenare il poste-
riore al ritmo brasiliano del mo-
mento. La verità è che ci attende un
brusco risveglio dal nostro consueto
sogno ferragostano, quest’anno po-
sticcio come non mai. Ci aspetta un
gavettone diaccio che non sarà af-
fatto piacevole né refrigerante.
Archiviato il medagliere di Lon-
dra, le vacanze dorate del vip di tur-
no o le acrobazie storico-mitologi-
che tra un Caronte e un Nerone
sulla colonnina di mercurio (anche
quest’ultimo, forse, preso in prestito
all’epica), dovremo fare i conti con
il volto più freddo della crisi, mai
così gelida come in questo ultimo
scorcio del 2012. Sono finiti i bei
tempi del Boom economico, quan-
do l’atmosfera giocosa dele canzo-
nette estive di Edoardo Vianello
ronzava nelle orecchie fin quasi a
ridosso del Natale. Quest’anno,
piuttosto, a dispetto dell’allegria al
sapore di anguria con la quale ci
consoliamo in questi giorni, dovre-
mo abituare piuttosto l’orecchio al
De Profundis
. O, Frau Merkel do-
cet, al
Dies Irae
.
Ci aspetta un autunno rigido,
con un inverno ancora più freddo,
con la benzina che sfonda i due eu-
ro al litro, la recessione che cessa di
essere soltanto un’ombra e diventa
una pesante cappa di fumo nero, e
i consumi che scendono dello 0,7%
(per trovare un altro risultato così
negativo bisogna risalire fino agli
anni ‘30). Con il crollo della pro-
duzione industriale (-8,2 % soltanto
nel mese di giugno, secondo Euro-
stat), una pressione fiscale “perce-
pita” che si porta via tra il 55% e
il 70% dei guadagni di famiglie e
imprese, tariffe e bollette aumentate
dal 30% al 70%, un calo
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2
di
LUCA PAUTASSO
Credevamo che andare
in vacanza fosse
una spesa troppo grande
per il nostro portafogli.
Probabilmente
ci troveremo costretti
a constatare che l’essere
andati in vacanza
dai nostri problemi reali
ci costerà molto di più
di
ARTURO DIACONALE
Italia Futura e“Fermare
il Declino”non vogliono
dialogare con il leader
dell’Udc. Si apre
una battaglia senza
quartiere per il controllo
del centro politico.
Che, paradossalmente,
potrebbe rafforzare
il sistema bipolare
Tasse: pescedi FerragostoperMonti
K
Era tutto uno scherzo. Scioc-
chi noi ad aver abboccato. «La Repub-
blica del 15 agosto annunciava in prima
pagina “Monti studia il taglio dell’Irpef”
- fa sapere lo stesso premier - Non ho
voluto smentire il giorno stesso, per
non amareggiare il Ferragosto degli Ita-
liani. Per serietà, devo però precisare
che il governo non ha attualmente allo
studio un provvedimento di questo ge-
nere». I comuni potranno continuare a
salassare, portando le aliquote al mas-
simo consentito. Perché tassare è
molto più semplice che provare a ta-
gliare gli sprechi e razionalizzare le
spese. L’ha insegnato il governo dei
professori, e gli enti locali si sono di-
mostrati allievi attenti.
Eppure era stato bello, quando il mini-
stro dell’Economia, Vittorio Grilli, nei
giorni scorsi aveva promesso un ab-
bassamento della pressione fiscale per
aiutare la ripresa. Forse ci credeva dav-
vero, quando l’ha dichiarato, pur senza
dare scadenze. Poi il presidente del
Consiglio l’ha riportarlo sulla retta via.
La via della ricetta più facile di sempre:
la spremuta di contribuente.