Pagina 4 - Opinione del 23-8-2012

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Continuiamo la pubblicazione in
quattro puntate della relazione
che il professor Jesus Huerta De
Soto presenterà il prossimo 3 set-
tembre a Praga in occasione della
Riunione Generale della Mont Pè-
lerin Society.
di
JESUS HUERTA DE SOTO
3. L´Euro come “approssimazio-
ne” del Gold Standard (o Perché i
Campioni della Libera Impresa e
del Libero Mercato dovrebbero
supportare l’Euro dato che l´unica
alternativa é il ritorno al Naziona-
lismo Monetario)
Come abbiamo visto, gli economi-
sti Austriaci difendono il gold stan-
dard perché frena e limita le deci-
sioni arbitrarie dei politici e delle
autorità. Disciplina il comporta-
mento di tutti gli agenti che par-
tecipano al processo democratico.
Promuove l’abito morale del com-
portamento umano. In breve, sco-
pre le bugie e la demagogia e fa-
vorisce e promuove la trasparenza
e la verità nelle relazioni sociali.
Niente più e niente meno. Proba-
bilmente fu Ludwig von Mises ad
esprimerlo al meglio:
«Il gold standard fa sì che la
determinazione del potere di ac-
quisto del denaro sia indipenden-
te dalle cangianti ambizioni e dot-
trine dei partiti politici e dei
gruppi di pressione. Questo non
é un difetto del gold standard,
bensì il suo principale pregio»
(Mises 1966, 474).
L´introduzione dell´euro nel
1999 e il suo folgorante inizio nel
2002 significarono la scomparsa
del nazionalismo monetario e del
cambio flessibile in gran parte del
continente Europeo. Più tardi con-
sidereremo gli errori commessi dal-
la Banca Centale Europea. Ora ciò
che ci interessa è notare che i dif-
ferenti stati membri dell´unione
monetaria rilasciarono completa-
mente e persero la loro autonomia
monetaria, cioè, la possibilità di
manipolare la moneta mettendola
al servizio delle necessità politiche
del momento. In questo senso, ri-
spetto almeno ai paesi della zona
euro, l´euro iniziò ad agire e con-
tinua ad agire come il gold stan-
dard ai suoi tempi. Così dobbiamo
vedere l´euro come un chiaro, vero,
sebbene imperfetto, passo verso il
gold standard. Di più: l´arrivo del-
la Grande Recessione del 2008 ha
ulteriormente dimostrato ad ognu-
no di noi l’effetto disciplinante del-
la natura dell’euro: per la prima
volta i paesi dell’unione monetaria
hanno dovuto confrontarsi con
una profonda recessione senza
l’autonomia di una politica mone-
taria interna. Sino all’adozione
dell’Euro, quando una crisi mor-
deva, i governi e le banche centrali
agivano invariabilmente alla stessa
maniera : iniettavano tutta la li-
quidità necessaria, permettevano
alla loro moneta di muoversi libe-
ramente sui cambi internazionali e
la deprezzavano, rimandando in-
definitamente le necessarie e dolo-
rose riforme strutturali che preve-
devano la liberalizzazione
dell’economia, la deregolamenta-
zione, l´aumento della flessibilità
dei prezzi e dei mercati (special-
mente il mercato del lavoro), la ri-
duzione della spesa pubblica e lo
smantellamento dei sindacati e del-
lo stato sociale. Con l’euro, nono-
stante tutti gli errori, le debolezze
e le concessioni che discuteremo
dopo, questo tipo di comportamen-
to irresponsabile e di fuga dalla re-
altà non è più possibile.
Per esempio, in Spagna, in so-
lo un anno, due successive gover-
ni sono stati letteralmente forzati
a prendere una serie di misure
che, sebbene ancora insufficienti,
fino ad ora sarebbero state con-
siderate politicamente impossibili
ed utopiche, perfino dagli osser-
vatori più ottimisti:
1.
l´articolo 135 della Costi-
tuzione é stato emendato per in-
cludere il principio anti-Keynesia-
no del pareggio di bilancio per il
governo centrale, le comunità au-
tonome e i comuni;
2.
Tutti i progetti che impli-
cano un aumento della spesa pub-
blica, dell’acquisto di voti, sussidi,
progetti su cui i politici fondano
la loro rielezione e popolarità sono
stati sospesi;
3.
gli stipendi di tutti i di-
pendenti pubblici sono stati tagliati
del 5% e poi congelati, mentre
l´orario di lavoro è stato esteso;
4.
Le pensioni e la sicurezza
sociale sono state, di fatto, conge-
late;
5.
L’età pensionabile é stata
alzata a 67 dai 65 anni;
6.
La spesa totale pubblica
é stata diminuita più del 15% e
7.
Una significativa azione
di liberalizzazione é stata avviata
nel mercato del lavoro, nell´orario
di lavoro, e in generale,nel grovi-
glio della regolamentazione eco-
nomica.
Inoltre, quello che sta accaden-
do in Spagna sta avvenendo anche
in Irlanda, Portogallo, Italia, e per-
fino in paesi che, come la Grecia,
sino ad ora hanno rappresentato
il paradigma del lassismo sociale,
dell’assenza di rigore di bilancio e
della demagogia politica. Quello
che é ancora più importante é che
i politici di questi cinque paesi, ora
non più nelle condizioni di mani-
polare la politica monetaria così
II
CULTURA
II
Jesus Huerta de Soto: difesa liberista dell’Euro/2
Il professor De Soto
spiega perché, alla luce
della dottrina elaborata
dalla ScuolaAustriaca,
l´Euro dovrebbe essere
considerato
come“approssimazione”
del Gold Standard.
E sostiene che oggi
più che mai i campioni
della libera impresa
e del libero mercato
dovrebbero supportare
la moneta unica
europea:
si tratta infatti
dell’unica alternativa
al ritorno verso
il nazionalismo
monetario
L’OPINIONE delle Libertà
VENERDÌ 24 AGOSTO 2012
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