Page 6 - Opinione del 25-9-2012

in dal 2006 con vari articoli su
L’Opi-
nione delle Libertà
e
Cartalibera
se-
gnalammo il pericolo rappresentato per
l’Occidente dall’Islam e dal suo integrali-
smo e le illusioni della cosiddetta prima-
vera araba nonché la notevole pericolosità
rappresentata dall’aumento dei flussi im-
migratori dai paesi mussulmani e africani.
A quest’ultimo proposito ricordammo una
frase di un Ulema: «Noi vi vinceremo at-
traverso le vostre leggi permissive ed il ven-
tre delle nostre donne». I tragici avveni-
menti degli ultimi giorni ci stanno,
purtroppo, dando ragione. Il mondo isla-
mico ha trovato un altro pretesto per dar
sfogo alle sue frustrazio-
ni ed al suo risentimen-
to: l’appoggio ad Israele
concesso senza tener
conto delle ragioni dei
Palestinesi; il sostegno ai
vari dittatori dell’area;
l’invidia per il benessere
occidentale; l’impossibi-
lità però di accettare, per
la concezione della vita
e dei fondamenti propri
dell’Islam, i principi –
base della democrazia
occidentale. Se questa
analisi è fondata non
sembra prevedibile un rallentamento del-
l’attacco all’Occidente. Allora che fare? A
nostro sommesso parere occorre che le
cancellerie dei paesi occidentali, Russia
compresa, elaborino un piano di difesa ba-
sato sulla dichiarata volontà di una comu-
ne politica di contenimento anche – se ne-
F
cessario – con l’uso della forza, di riduzio-
ne dei flussi immigratori, temperata, tut-
tavia, dall’avvio a soluzione del problema
palestinese, dalla concessione di aiuti in
maniera coordinata da parta dei governi
e degli organismi internazionali, onde ri-
durre il livello di povertà, dato che l’indi-
genza alimenta, ovviamente, le forze inte-
graliste, ed accrescere in quelle aree il
livello culturale della popolazione favo-
rendo così la loro graduale adesione ai
principi democratici.
Si tratta di un programma paragona-
bile, in un certo senso a quello che consentì
di vincere lo scontro che si ebbe con le po-
tenze comuniste, la cui
attuazione, anche questa
volta, necessiterà im-
mensi sforzi ed un’appli-
cazione di lunghi anni.
E’ bene non farsi illusio-
ni ed aver bene presente
che solo la concordia
può offrire possibilità di
vittoria, così come testi-
moniano le vittorie di
Lepanto e, segnatamen-
te, quella di Vienna del
1683
che consentirono
di arrestare definitiva-
mente l’espansionismo
ottomano. Speriamo che le menti dei nostri
governanti abbiano chiaro l’attuale, gra-
vissimo rischio e adottino le impellenti
contromisure. Politiche di tipo solo “buo-
nistico” sarebbero del tutto inutili!
GIORGIO SANTA MARIA BELLA
o letto stamattina un interessante ar-
ticolo a firma di Fiamma Neirstein
sulla riconsiderazione dell’Islam nel suo
rapporto con l’Occidente. E non posso che
trovarmi d’accordo con lei su tutti i punti.
La giornalista - scrittrice - interpretando
le ultime vicende islamiche, ha stigmatiz-
zato la scuola storica che ha dipinto l’Oc-
cidente come quella civiltà che sopraffà
l’Islam e tenta di piegarlo ai suoi interessi
e al suo dominio. Parla della scuola di Ed-
ward Said, che critica l’Occidente colpe-
vole di demonizzare l’Oriente e di mistifi-
carne gli usi e i costumi. La verità storica
è però un’altra ed è quella che purtroppo
è andata perdendosi nel
mare del buonismo e
nella religione
new age
del multiculturalismo a
tutti i costi. Una verità
che si è dileguata nel-
l’ideologia comunista e
nella stolta considerazio-
ne che per accogliere gli
altri sia necessario can-
cellare noi stessi: la no-
stra identità e la nostra
cultura. Ed è la verità di
un Islam incapace di ac-
cogliere i principi di li-
bertà e tolleranza, inca-
pace di abbracciare i principi del rispetto
e della verità.
Mai come oggi stiamo facendo un pia-
cere all’Islam, perché favoriamo quello che
per secoli gli occidentali-cristiani hanno
combattuto: il tentativo – neanche tanto
malcelato – della civiltà islamica di con-
H
quistare l’Europa e di spazzare via il cri-
stianesimo e la rivoluzione illuminista, o
entrambi nella loro attuale integrazione
nei principi delle democrazie occidentali.
Afferma efficacemente la giornalista:
«
Nel VII secolo il bacino mediterraneo era
cristiano finchè non arrivò l’Islam dall’Ara-
bia e conquistò la Palestina, la Siria, l’Egit-
to, il Nordafrica. Avanzò in Europa con-
quistando la Sicilia, la Spagna, il
Portogallo, arrivando fino in Francia e in
Italia. Le navi giunsero fino a Ostia. Le
Crociate, che è di moda dipingere come
prima forma di imperialismo occidentale,
furono un modo di rispondere alla Con-
quista, quale che possa
essere il giudizio sul
comportamento dei cro-
ciati in guerra. Questa
fu solo la prima ondata,
e la conquista si conclu-
se secoli dopo con l’on-
data Ottomana».
Questa è una verità
che molti storici politi-
camente corretti non
amano raccontare nelle
loro opere. È una verità
scomoda, come è sco-
moda la verità raccon-
tata da Oriana Fallaci
nei suoi articoli e nei suoi libri, quando
parla di un Islam reazionario e intolleran-
te, che nei paesi in cui è maggioranza fa
strage di cristiani e non solo di cristiani,
non tollerando niente che non si rifaccia
a Maometto.
Quella rabbia islamica
giustificata dal multiculti
La scuola storica
che dipinge il mondo
cristiano come
un conquistatore
reo di demonizzare
l’Oriente e di mistificarne
gli usi e i costumi
non dice il vero
La guerra santa contro
l’Occidente non è finita
Il mondo islamico
ha trovato un nuovo
pretesto per dar sfogo
al suo risentimento.
Se questa analisi
è fondata, l’attacco
alla civiltà occidentale
è destinato a continuare
L’OPINIONE delle Libertà
MARTEDÌ 25 SETTEMBRE 2012
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