l “Porcellum” – non lo si ripeterà mai ab-
bastanza – non è affatto la porcata legisla-
tiva che molti si compiacciono di biasimare.
Innanzi tutto perché nessuna legge elettorale
è perfetta e nessuna può fare tutti contenti.
Poi perché, se veramente avesse avuto un solo
difetto gravissimo, i partiti si sarebbero ac-
cordati per eliminarlo. Se invece la legge è ri-
masta in vigore, malgrado i pretesi sforzi di
tutti per cambiarla, è segno che le altre pro-
poste sono apparse ancora peggiori.
In realtà, questa legge ha un gravissimo
difetto non dovuto a chi l’ha concepita. As-
segnando il 55% dei seggi al partito o alla
coalizione che avesse avuto più voti, si voleva
infatti fornire al vincitore
una confortevole maggio-
ranza. Purtroppo il Presi-
dente della Repubblica
Ciampi – non sappiamo
se in odio a Berlusconi o
per sincero ossequio alla
Costituzione – rimandò
indietro la legge facendo
osservare che l’art.57 pre-
scrive: “Il Senato della Re-
pubblica è eletto a base
regionale, salvi i seggi as-
segnati alla circoscrizione
Estero”. E infatti da allora
il premio di maggioranza
è assegnato per la Camera su base nazionale,
per il Senato su base (...). È questo il vero
inghippo della legge (...). Se Ciampi non aves-
se obiettato, se tutti avessero chiuso un occhio
o avessero modificato la Costituzione, oggi
avremmo una perfetta governabilità.
Un secondo difetto è quello per cui, pur
I
di arrivare primi, si ricorre a coalizioni che
poi, una volta vinte le elezioni, possono ri-
velarsi disgregate e conflittuali. Fino a far ca-
dere il governo. Ma al “Porcellum” si rim-
provera soprattutto l’enorme premio di
maggioranza. (...) E tuttavia questo sistema
avrebbe i suoi vantaggi: e lo dice uno che
prevede la vittoria di un centrosinistra per il
quale non voterà. Se, col “Porcellum” origi-
nale, il Pd ottenesse in febbraio il 55% dei
seggi alla Camera e al Senato, avremmo fi-
nalmente un partito il quale può effettiva-
mente governare ed effettivamente realizzare
le riforme necessarie. Avendo la piena respon-
sabilità dei risultati. Mentre il povero Prodi
doveva trattenersi anche
dallo starnutire, per paura
che la coalizione si sfa-
sciasse. Che azione di go-
verno avrebbe potuto
svolgere? Fu un miracolo
se riuscì a galleggiare per
due anni. Perfino il Berlu-
sconi del 2008, quello con
la più grande maggioran-
za parlamentare dell’era
repubblicana, non è riu-
scito a far molto, a causa
dei veti all’interno della
coalizione e del sabotag-
gio di Fini.
Un porcellum ancor più suino di quello
attuale, col 55% su base nazionale per
ambedue le Camere, avrebbe il vantaggio
di mettere finalmente un partito dinanzi
alle sue responsabilità. (...)
GIANNI PARDO
on so perché ma ho sentore che la gio-
iosa macchia da guerra del Pd non usci-
rà illesa dall’uragano Monte dei Paschi. Ber-
sani si difende penosamente con: «Il Pd è il
Pd, le banche sono le banche». Eh no caro il
mio Smacchia-Giaguari, troppo comodo! An-
che i sassi lo sanno che Mps e relative fon-
dazioni erano un groviglio di porte girevoli
di uomini di provata fede vostra, proveniente
dalle Coop rosse, dalle regioni rosse, dai co-
muni rossi o dal vostro apparato di partito
Perciò dovreste provare un bel po’ di vergo-
gna nell’estorcere i denari dell’Imu agli Ita-
liani, nel costringere vecchiette e vecchietti a
pagare come seconde case, le prime e uniche
case d’abitazione quando
sono all’ospizio. Sì perché
ben 4 miliardi sono stati
incamerati nelle casse del-
la Banca attiva dal 1472,
simbolo della Bella Italia
rurale (i pascoli) de noan-
tri, sotto forma di obbli-
gazioni, i famosi Monti
bond. Un salvataggio go-
vernativo che coincide
con la cifra versata dagli
Italiani attraverso il saldo
dell’Imu. Ora è già inizia-
ta la guerra degli scarica-
barili. Bankitalia urla allo
scandalo e ai mariuoli: «Ci hanno nascosto
le carte». Beato a chi ci crede! Vittorio Grilli,
accusa Bankitalia di omesso controllo. La
Consob non c’era, o se c’era dormiva. Monti
è l’esecutore materiale di questa sconcezza
(
Monti bond), Draghi non poteva non sapere.
Idem l’attuale governatore di Bankitalia Igna-
N
zio Visco. Ma non finisce qua. La vera bom-
ba è che l’esposizione dei contribuenti italiani
a MPS è di ben 32 miliardi. E cioè 4 di Monti
Bonds e altri 28 bond garantiti dallo stato a
cui Bankitalia di Visco ha dato il via libera
a dicembre 2011. Tremonti (Lega Nord) in-
siste: «Che Monti sapesse risulta dalle carte.
Il presidente della Camera ha detto che ha
convocato Monti, e che non venga altri che
Monti, se vuole accompagnato dalla Fornero,
e dica al paese che cosa è successo». (...) Ci
avete capito qualcosa in questa gàbola di sal-
sicciotti dentro ad altri titoli-salsiccia? Se sì,
allora siete pronti per diventare anche voi
un trader farabutto cocainomane da Piazza
Affari e dintorni. Oppure
vi aspetta una prodigiosa
carriera alla Giuseppe
Mussari o alla Fabrizio
Viola in qualche fonda-
zione bancaria. Con un
po’ di fortuna, anche di
Profumo (indagato per
frode fiscale) che ora vor-
rebbe raddrizzare Mps.
Frattanto ci possiamo
prendere un’anteprima di
come governerebbe Ber-
sani se venisse eletto:
menzogne,
ipocrisie,
smacchiamenti non di
giaguari, ma di evidenti truffe, gragnuole di
tasse da stroncare un elefante, socializzazione
delle perdite di banche “rosse” o delle Coop
o delle Assicurazione Unipol o di qualche co-
mune rosso strangolato dai derivati, presa in
ostaggio dei cittadini e dei loro risparmi.
sauraplesio.blogspot.it
Monte dei Paschi,
il palio dei truffatori
È un’anteprima di come
governerebbe Bersani:
menzogne, ipocrisie,
smacchiamenti
non di giaguari,
ma di evidenti truffe,
gragnuole di tasse
da stroncare un elefante
Apologia scorretta
del Superporcellum
Un porcellum ancora
più“suino”di quello
attuale, col premio
per ambedue le Camere,
avrebbe il vantaggio
di mettere i partiti
di fronte a tutte
le loro responsabilità
FAI UNA DONAZIONE SU
LAV.IT
SIRINGRAZIAL’EDITOREPERLOSPAZIOCONCESSO
L’OPINIONE delle Libertà
SABATO 26 GENNAIO 2013
6