La legge sul divorzio nel libro di Letizia

Poche settimane sono trascorse dal 12 maggio 2014, anniversario in ricordo del 12 maggio 1974, quando il referendum sulla Leegge Fortuna-Baslini voluto dalla Comunità episcopale italiana e dalle forze conservatrici del panorama politico confermò il mantenimento della legge sul divorzio.

Per la casa editrice Europa Edizioni è da alcuni mesi presente in commercio un volume di Domenico Letizia: “Storia della Lega Italiana per il Divorzio”, che descrive e narra della creazione e del movimento che fu alla base della Lega Italiana per il divorzio. Mauro del Bue, dalle pagine dell’Avanti, nell’illustrare il libro descrive della “prima grande vittoria laica del nostro Paese. Inutile ricordare che il merito della legge che introdusse il divorzio in Italia è da attribuire al nostro Loris Fortuna, che sarà poi protagonista anche della battaglia per la legalizzazione dell’aborto. Suo compagno di avventura fu il liberale Antonio Baslini. Ma, fuori dal Parlamento, decisive furono le epiche lotte dei compagni radicali, con Marco Pannella su tutti che, anche grazie alla Lega per il divorzio, sensibilizzarono la pubblica opinione fin dagli inizi degli anni Sessanta”.

Non è solo una storia sul divorzio che l’autore ripercorre, ma tutte le ansie derivate da quegli uomini che si sono battuti per il rispetto di un diritto. La prefazione di Carlo Romano sottolinea proprio la necessità che hanno avvertito quelle persone “imprigionate da una trappola giuridica, degradati nelle più elementari espressioni di vita”.

Letizia ripercorre le numerose proposte di legge, la storia della Lega, le sconfitte, le illusioni e le vittorie senza dimenticare le ricerche di Andrea Maori. Dopo i brevi cenni storici dal Settecento al Novecento sulle proposte per il divorzio, Letizia esamina i primi movimenti divorzisti in Italia e la lista divorzista di Torino alle politiche del 1958, con l’analisi dei principali periodici come il famigerato “Don Basilio” e le lotte del Partito Radicale fino all’istituzione e nascita della Lega Italiana per l’istituzione del divorzio. Con la nascita della Lega per il divorzio, all’inizio come costola radicale nata nel 1966, la battaglia assunse una svolta definita da Letizia “creativa, libertaria e transpartitica”. Senza restar sorpresi, ricordando il contesto di cui parliamo, è la Questura a fornire indicazioni sulla natura della Lid delle origini: “Per iniziativa di elementi radicalsocialisti vi aderiscono radicali, socialisti, repubblicani, liberali, socialproletari, comunisti e qualche democristiano di sinistra. La Lega ha portato avanti fin dalla sua costruzione un’intensa campagna per l’introduzione del divorzio nella legislazione italiana”.

Ben analizzate sono le iniziative radicali che riunivano esponenti di tutti i partiti e di tutte le sensibilità politiche, come avvenne nel 1965 per denunciare i “cinque milioni di fuorilegge del matrimonio”. Obiettivo della Lid, anche nel lessico, era utilizzare una terminologia riconducibile al marxismo, al di fuori di un contesto economico e adattando tale impostazione alla battaglia per i diritti civili. Fortuna, se non pensava ancora al successo della sua iniziativa, voleva almeno suscitare un dibattito nella sede più adatta: la Camera. Il periodo appena precedente al gennaio 1967, il mese in cui giunse la prima pronuncia a favore della costituzionalità della proposta Fortuna da parte della commissione preposta, vide molti importanti quotidiani indipendenti pronunciarsi a favore del divorzio, tra questi La Stampa, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Secolo XIX e Il Messaggero. Analizzata anche la discussione della legge al Senato e quanto verificatosi con l’intervento del radicale Mellini, sul fronte divorzista, che provocava l’indignazione della Chiesa, riportando pubblicamente alcune cifre relative agli annullamenti e alle dispense del matrimonio concesse dalla Sacra Romana Rota. Dispense quasi tutte concesse a un “ristretto ceto di privilegiati”, come una specie di “divorzio di classe”, e nella maggior parte dei casi a stranieri piuttosto che a italiani, mentre gli annullamenti delle classi più povere sarebbero stati inferiori al 23 per cento.

Arriva il risultato: il 1 dicembre 1970, l’onorevole Loris Fortuna, l’onorevole Antonio Baslini e Marco Pannella, in piazza del Pantheon, annunciarono ai manifestanti che la legge sul divorzio era stata approvata. Il divorzio era diventato legge a tutti gli effetti. Presente nel libro una dichiarazione commossa di Marco Pannella, che nel ricordare il trentennale della storica vittoria sul divorzio ottenuta dai Radicali nel referendum del 12 maggio 1974 dichiarò: “La lotta che vincemmo trent’anni fa sul divorzio è del tutto analoga a quella che ci aspetta per il referendum sulla procreazione assistita: anche in questo caso, se gli italiani avranno un minimo d’informazione sulla nostra proposta, vinceranno i Radicali e vincerà l’intero Paese”.

La postfazione è di Diego Sabatinelli (segretario italiano della Lega per il Divorzio Breve, nata nel 2007 per volontà di Pannella): “Sono passati vent’anni da quando fu accorciato da cinque a tre anni il periodo di separazione legale obbligatorio prima di poter chiedere il divorzio, e se ai tre anni si aggiungono i tempi lunghissimi della giustizia civile italiana, ciò che ne deriva è ancora oggi una sostanziale lesione dei diritti individuali”. Ricorda Sabatinelli che i costi economici e sociali dovuti ai tempi lunghissimi delle separazioni e dei divorzi hanno pesato negli ultimi dieci anni in Italia sulle tasche dei cittadini e dello Stato per quasi 10 miliardi.

Lo stesso Letizia ricorda dalle pagine de “Il Manifesto” l’importanza della creatività radicale nel porre la problematica al centro dell’agenda politica e l’importanza della galassia radicale “nuovamente, come quarant’anni fa, si risponde con le vecchie armi della nonviolenza: sciopero della fame, referendum e mobilitazione quando e dove è possibile. Per tale ovvietà risulta necessario, oggi più che mai, il sostenere, tesserandosi, il Partito Radicale e la sua galassia, d’altronde come si ama ripetere in casa radicale: o li scegli o li sciogli”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:32