La nuova economia passa dall’idrogeno

giovedì 10 luglio 2014


Parte da Taranto la nuova rivoluzione industriale: idrogeno, energie rinnovabili, stampanti in 3D. Il tutto è illustrato nel libretto di quarantuno pagine, di facile lettura, del fisico Nicola Conenna, presidente della Fondazione H2U “The Hydrogen University”, l’Università dell’Idrogeno di Monopoli (Bari), giunto a Taranto a bordo di una auto Multipla ad idrogeno.

Perché proprio a Taranto? Perché questa città è simbolo del vecchio modo di produrre. Ma Taranto è anche il centro del Mediterraneo, dove le nuove energie di origine solare sono particolarmente presenti. La volontà è quella di lanciare una nuova rivoluzione industriale che possa decollare alla grande, partendo dall’Italia per andare oltre. La qualità della vita diventa il principale punto di riferimento e se ne ritrovano le origini nella storia della città, già importante centro della Magna Grecia.

Il volumetto “αλλαγή Cambiamento” è stato presentato nel Museo Archeologico Nazionale Marta. La prefazione, autorevole, è a firma di Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo, a lungo il principale collaboratore di Altiero Spinelli in alcune delle fasi cruciali del processo di costruzione dell’Europa. Va detto che non si è trattata della classica presentazione di un libro. La conferenza ha rappresentato lo spunto per un realismo innovativo, introducendo novità concrete a testimonianza di un cambiamento già in atto, almeno per quanto concerne i soggetti attivi intervenuti e non solo riguardanti l’idrogeno.

Per il superamento delle vecchie logiche basate sulle inquinanti fonti fossili le novità tecniche, che possono garantire occupazione e benessere ambientale per i cittadini, sono state illustrate con alcuni concetti cardine utilizzati per la stesura del recente protocollo d’intesa tra la Fondazione dell’Università dell’Idrogeno e il Comune di Taranto, nel quale è prevista la produzione d’idrogeno servendosi dell’elettricità fotovoltaica e un distributore di idrogeno (sarà realizzato in area Mar Piccolo).

“L’energia del futuro, solare ed eolica è qui nel Sud Italia – ha affermato Nicola Conenna – ma è necessaria una rivoluzione industriale, un cambiamento che faccia leva su due punti. La nostra rivoluzione industriale significa uscire dai combustibili fossili, andare verso le energie rinnovabili che essendo discontinue hanno bisogno di essere accumulate e noi le accumuliamo con l’idrogeno”.

L’utilizzo dell’idrogeno porta a un’architettura differente, decentrata, con una produzione distribuita, diffusa.

“La qualità della vita – ha aggiunto Conenna – è migliorata, perché noi non andiamo più verso le grandi centrali e gli impatti ambientali considerevoli ma verso una diffusione. La diffusione delle rinnovabili non deve essere nelle campagne, perché qui si deve coltivare e non ospitare i pannelli fotovoltaici. Questi devono integrarsi con gli edifici. E vi assicuro che facendo due conti, con i capannoni industriali e i fienili che abbiamo, ci sono i numeri per una generazione distribuita”.

L’idrogeno utilizza delle fuel cell, celle a combustibile adatte per la generazione diffusa. Anche la produzione, oltre l’energia, deve essere diffusa e ripartita sul territorio.

Conenna ha realizzato un impianto dimostrativo, come accumulatore e vettore energetico, fra i primi al mondo, sotto il nome della “Cittadella dell’Idrogeno”. Ora ne sta realizzando un secondo, questa volta mobile, l’H2M. La Cittadella dell’Idrogeno è un impianto dimostrativo realizzato dalla Fondazione nella propria sede di Cala Corvino. Rappresenta una casa isolata alimentata da energie rinnovabili (sole, vento) che producono localmente idrogeno in grado di raccogliere l’energia disponibile. L’idrogeno viene poi utilizzato per alimentare celle a combustibile, che forniscono energia elettrica per la casa stessa.

L’idrogeno prodotto è anche utilizzato come combustibile per rifornire una autovettura bipower di serie, in dotazione insieme a un piccolo distributore. L’impianto potrebbe essere collegato a una rete intelligente di tipo innovativo, sul modello di Internet, bidirezionale, il che significa che ogni utente collegato alla rete è sia consumatore che produttore di energia, in uno schema di generazione distribuita.

Tutto quello che si è trattato nel convegno è anche obiettivo dell’attuale Europa, che però – secondo Conenna – non somiglia al sogno dei padri fondatori e vive una profonda crisi. Rilanciare dal Mediterraneo l’Europa non solo tecnica, ma anche culturale e politica, è uno degli ambiziosi obiettivi di αλλαγή (Cambiamento), parola volutamente scritta in greco per solidarietà con la Grecia, capro espiatorio dell’attuale Europa, dominata dalle banche e dai burocrati.


di Vito Piepoli