Il movimento di maestri che hanno dotato gli Usa di meravigliosi esempi di arte deve molto agli immigrati italiani che hanno mostrato il loro talento e il genio in tutti gli Stati Uniti: Costantino Brumidi, i Piccirilli Brothers, Livio Del Bianco sono conosciuti dalla maggior parte degli italoamericani, anche se non tutti. Un italoamericano che merita di essere riscoperto e premiato per il suo enorme talento è Corrado Parducci, che ha lavorato a un’enorme quantità di opere d'architettura e di design facilmente riscontrabili durante qualsiasi passeggiata a Detroit, e anche in altre città, soprattutto nella zona dei Grandi Laghi.

Ora Jennifer Baross e Jack P. Johnson hanno avviato un progetto di crowdfundingbeautiful )

Ciao Jennifer, ciao Jack, raccontate il vostro progetto.

Ci siamo resi conto che a Detroit esistono tantissime opere realizzate da Corrado Parducci: è stato autore di alcune delle principali cose che rendono meravigliosa la nostra città. Ma sembra che poche persone lo conoscano. Siamo entrambi fotografi, molti dettagli architettonici che abbiamo riscontato in diversi edifici sono attribuibili a Corrado Parducci. Questi edifici definiscono l’orizzonte di Detroit e tra loro ce ne sono alcuni tra i più storici e significativi della città. Parducci ha lavorato su di loro da solo e ha fatto ancora di più quando ha iniziato a collaborare con un altro importante architetto, Albert Kahn.

Chi era Corrado Parducci?

Parducci era uno scultore italoamericano, ma attraverso la nostra ricerca abbiamo scoperto che in realtà era anche molto più: un artista completo, che ha lasciato opere anche nel campo della pittura e della scultura in legno. Nacque in Italia a Buti, un piccolo paesino in provincia di Pisa. Suo padre emigrò negli Stati Uniti nel 1904 e visse la sua infanzia a New York. Il maestro capì il suo talento e così il piccolo Corrado fu in grado di partecipare a un programma scolastico ideato per chi fosse dotato di capacità artistiche. Da lì poté accedere alla Beaux-Arts Institute of Design, dove si laureò e iniziò a lavorare con i migliori architetti. Nel 1924 si spostò a Detroit.

Quali sono le sue principali opere a Detroit?

Prima di tutto, il Guardian Building. Poi il Buhl Building, il Penobscot Building, il David Stott Building, la Meadow Brook Hall, la Banker's Trust Co., la Rackham Graduate School. Ma ha realizzato anche bellissime case. Negli anni Venti Detroit era molto ricca, c'erano persone che volevano avere grandi abitazioni e la maggioranza di loro si rivolse a Parducci. Non era solo un architetto che progettava edifici: mise la sua arte nei dettagli di porte, mura, facciate, plasmando questi ornamenti.

Esistono sue opere anche in altre città americane?

Ha fatto un incredibile lavoro a New York, fino a quando visse lì. Fu così che incontrò Albert Kahn, che ammirò le sue opere durante una delle sue visite a New York, dove a quel tempo tutti i più grandi architetti lavoravano e costruivano edifici e grattacieli. Kahn si innamorò dello stile di Parducci, in particolare delle decorazioni e iniziarono a lavorare insieme: a New York, poi nel Louisiana State Capitol di Baton Rouge, in tutto l’Ohio, in molte città del Michigan. In oltre sei decenni Parducci ha lavorato a quasi 600 opere.

Jennifer, nel 2012, hai fondato la Parducci Society.

La missione della Parducci Society è quella di celebrare l’arte degli ornamenti architettonici. L’idea è nata nel 2011: stavo tenendo una lezione in una delle grandi case di cui parlavamo prima, a Rochester, Michigan e mi è stato chiesto: “Esiste un’associazione che ci possa permettere di sapere altre cose su Corrado Parducci”? È iniziata così. Con alcuni amici abbiamo cominciato a pensare che ci sono associazioni che promuovono l’architettura, altri il design d'interni, ma non ne esisteva una che promuovesse l’arte degli ornamenti architettonici e del talento artigianale necessario per realizzare queste opere. La nostra attenzione in realtà non si limita a Detroit, ma vogliamo studiare questi aspetti in tutti gli Stati Uniti.

State lavorando insieme con qualche istituzione, associazione italiana o italoamericana?

C’è un artista italiano con cui siamo in contatto, il suo nome è Sergio Di Giusti ma al momento non stiamo lavorando direttamente con alcuna associazione italiana o italoamericana. La quantità di denaro che stiamo cercando di ottenere con il crowdfunding per il documentario è molto minimale: non veniamo pagati per farlo, e questo va bene perché è un progetto per noi molto importante.

Secondo voi, oltre a Corrado Parducci, ci sono altri italoamericani che hanno contribuito a dotare gli Stati Uniti di alcune grandi belle opere e non sono celebrati o ricordati quanto meriterebbero?

Purtroppo non abbiamo la risposta a questa domanda. La Parducci Society è molto giovane, e non abbiamo ancora avuto l’opportunità di fare ricerca a fondo nel mondo di tutti gli artisti che col loro talento artigianale hanno contribuito a rendere l’America così bella.

Recentemente Detroit, che nel 1950 era la città più ricca degli Stati Uniti per reddito pro capite, ha dichiarato fallimento. Quali sono le conseguenze? E qual è il futuro della tua città?

La conseguenza principale è che sempre più gente ha lasciato la città. Due milioni di persone vivevano a Detroit negli anni Cinquanta, ora siamo 160mila. La cosa più interessante è ci sono molti uomini d'affari che vengono qui per creare un nuovo futuro. Sono interessati a investire nei servizi, perché sono consapevoli che quel settore sarà in grado di riportare la gente a vivere qui. Detroit ha notoriamente un grandissimo spirito imprenditoriale, è sempre stato facile creare un business in modo semplice e immediato, così anche oggi è facile trovare clienti. Gli affari stanno riprendendosi e la gente vuole il successo di altri loro concittadini, perché questo significa anche il successo della loro città. Questo fa parte del nostro patrimonio comune. Sappiamo che non sempre qui negli Usa si è prestata la massima attenzione alla conservazione dei beni architettonici, al salvataggio dei nostri edifici, monumenti e opere d’arte di questo genere: qui è più facile costruirne nuovi, tutto cambia in fretta e a volte siamo abituati a fare in questo modo. Ma noi pensiamo che a Detroit, e in tutti gli Stati Uniti, celebrare e preservare il lavoro di artisti come Corrado Parducci significhi preservare la nostra storia.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:23