“Le ali del destino”   sull’eroe Vito Sinisi

Si possono ancora raccontare valori che la moderna società sembra aver affievoliti: l'amore per il paese in cui si vive, l'amore per la famiglia e la dedizione al lavoro che si è scelto di fare? Il film “Le ali del destino”, fresco di anteprima a Roma, ci riesce, attraverso la narrazione di un sogno di un ragazzo, quello di volare e cavalcare l'aria. Il ragazzo è il maresciallo Vito Sinisi, nato nel 1907 e medaglia d'oro al valore militare durante la Seconda guerra mondiale.

La pellicola, firmata da Vittorio Viscardi e prodotta da Gianna Menetti per la CinemArt, ha ricevuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio e vede la partecipazione straordinaria di Adriano Aragozzini, al suo debutto cinematografico e si snoda lungo il racconto che il nipote Luigi fa dei sogni e delle aspirazioni di un eroe italiano. “Dietro ad ognuno di noi c'è qualcuno: degli avi, i nonni, degli zii, i genitori e, naturalmente, gli amici - spiega Vittorio Viscardi - E tutto questo rappresenta il paese nella sua complessità e interezza e nel racconto filmico si sono voluti dare messaggi importanti che oggi nella moderna società e nella vita di tutti i giorni, si sono affievoliti: l'amore per il paese in cui si vive, l'amore per la famiglia e la dedizione al lavoro che si è scelto di fare”.

Un film intenso e coinvolgente come testimonia lo stesso Adriano Aragozzini, ammettendo che mentre “all’inizio del film ero freddo e distaccato dalla storia, da metà film in poi ne sono stato brutalmente coinvolto. Ho terminato di girare la mia parte commosso. Adesso posso dire grazie a Gianna Menetti ed a Vittorio Viscardi: mi avete regalato una grande emozione”. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ufficialmente espresso “il proprio apprezzamento per ogni iniziativa che, onorando la memoria di chi ha dato eroicamente la vita per la Patria, testimonia la tradizione di totale dedizione e capacità di sacrificio dei militari italiani”.

Il capo dello Stato ha poi voluto ricordare l’esempio straordinario di Vito Sinisi, che “vale specialmente per le giovani generazioni, alle quali insegna in quale misura debba prevalere sull’interesse personale quello della collettività nazionale”. Per Gianna Menetti, pronipote del protagonista, ha voluto ricostruire la vicenda dell’eroe di famiglia: “Tornare alle origini della famiglia è stato come effettuare una scoperta archeologica e scoprire un personaggio, eroe nella Seconda guerra mondiale, che è vissuto in un altro tempo, con usi e costumi diversi; tutto questo ci regala uno spaccato di vita contadina, della genuinità di una terra e della spontaneità della sua gente. Un popolo, quello lucano, ospitale e sincero”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:36