La mostra di Escher al Chiostro Bramante

sabato 1 novembre 2014


Fino al 22 febbraio 2015 a Roma sarà possibile visitare la mostra Escher. Curata da Marco Bussagli, la mostra è prodotta da Dart Chiostro del Bramante e Arthemisia Group, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, con il patrocinio di Roma Capitale. Una importante esposizione antologica con oltre 150 opere dell'incisore olandese e dei suoi mondi impossibili. Tra le opere, i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Atro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea).

Escher nacque a Leeuwarden nel 1898, pare che a scuola non fosse stato un allievo modello. Più avanti diverrà però un attento osservatore della natura in modo molto originale e personale, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco. Non è un caso che la spinta verso il meraviglioso e l'inconsueto sia nata nella mente e nel cuore di Escher grazie allo stupore che provava per le bellezze del paesaggio italiano, dalla campagna senese al mare di Tropea, dai declivi scoscesi di Castrovalva ai monti di Pentadattilo.

Se si osserva l'opera di Escher si nota che nei suoi lavori non viene cercato tanto il lato pittorico quanto piuttosto la struttura. Egli lavora molto sulla struttura del piano per trarre quelle regolarità matematiche che si ritrovano nelle metamorfosi, così come nei cicli e nelle approssimazioni all'infinito. Stimolato dalla superficie e trasportato da una suggestione spaziale, Escher crea mondi che tridimensionalmente non possono esistere, come le figure impossibili.

Il percorso della mostra segue anche lo sguardo di Escher dalla natura al paesaggio italiano. Così, l'artista ha ritratto le piccole cose, dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, ai ramarri, ai cristalli che egli osservava come straordinarie architetture naturali. Escher mostra la compenetrazione di mondi simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, forme che richiamano la Gestalt (la psicologia della forma e della percezione), si possono percepire le implicazioni matematiche e geometriche della sua arte, le leggi della percezione visiva così come la sua influenza artistica nella società del tempo (e non solo). Nel percorso della mostra anche opere comparative di Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria Patella.


di Paolo Ricci