Ecco “Sons of Liberty”,  grande miniserie tv

Boston, la rivolta del tè. Un atto di protesta di portata storica che, dopo essere sbarcato nel mondo del cinema e nell’industria dei videogames, si prepara al suo debutto televisivo in Italia con una miniserie prodotta da History Channel. Già trasmesse alla fine di gennaio negli Stati Uniti, le tre puntate di “Sons of Liberty” andranno infatti in onda a partire da stasera, 3 marzo alle ore 21.00, sul canale satellitare del bouquet Sky.

Che sia quello dei giovani patrioti dipinti da “Assassin’s Creed” o quello della setta ribelle raccontata da “Metal Gear”, il Tea Party segna l’inizio dell’opposizione delle colonie Usa all’Impero Britannico. Una lotta per l’emancipazione di un popolo. L’atto rivoluzionario dal quale dipenderà la nascita degli Stati Uniti d’America. Il “no” alla madrepatria, il deragliamento dalle imposizioni del regno britannico. Quel “No taxation without rapresentation” che dà vita al movimento rivoluzionario che avrebbe condotto le 13 colonie americane alla Dichiarazione d’Indipendenza del 1776.

Quella di Boston è un’azione di protesta contro il fisco, contro una misura oppressiva illegale addirittura secondo la tradizione costituzionale inglese. Un atto di protesta estremo contro il Tea Act e lo Stamp Act imposti ingiustamente alle colonie. Una ribellione nata dal credo illuminista che, come racconta Alexis de Tocqueville nel volume “La Democrazia in America”, diede i natali alla più grande democrazia al mondo: gli Stati Uniti d’America. Un movimento che porterà alla nascita dello stato di diritto e al trionfo dell’individualismo.

Ma chi sono i ribelli? Giovani patrioti. Una leggenda per le colonie americane. I figli della libertà, nati in segreto e consegnati alla storia, come eroi di un’intera nazione. Sam Adams e suo cugino John, Paul Revere, John Hancock e Joseph Warren sono gli uomini che hanno contribuito a rendere gli Stati Uniti la massima espressione della civiltà occidentale.

I “Sons of Liberty” quella mattina si travestirono da indiani Mohawk ed armati di asce e mazze si diressero verso Griffin’s Wharf, il punto dove erano ancorate le navi. Il gruppo si divise in tre parti dirette da altrettanti comandanti e pronte ad imbarcarsi contemporaneamente. Una volta a bordo prontamente le ceste di tè vennero portate dalle stive sui ponti e successivamente il contenuto venne gettato in mare. Quella sera galleggiarono sulle acque del porto circa 45 tonnellate di tè, provenienti da 342 ceste, per un valore stimato dell’epoca di 10.000 dollari. Temendo una eventuale correlazione con il reato di alto tradimento i patrioti tentarono di eliminare ogni traccia possibile. Le scarpe vennero buttate in mare, i ponti delle navi vennero spazzati e venne fatto verificare ad ogni primo ufficiale che solo il tè venisse danneggiato. Il tè stagnò nelle acque del porto per settimane. Vi furono dei tentativi da parte dei cittadini per recuperarlo ma prontamente vennero spedite delle barche che si occuparono di rendere il tè inutilizzabile battendolo con i remi. Un altro vascello della Compagnia delle Indie avrebbe dovuto giungere a Griffin’s Wharf, ma non vi arrivò mai in quanto si arenò sulla spiaggia di Provincetown. La particolarità sta nel fatto che 54 ceste di tè vennero recuperate e giunsero puntualmente nelle teiere degli abitanti di Boston.

La serie in onda su History Channel, diretta da Kari Skogland, è un dramma storico incentrato su un gruppo di uomini che cospirarono in segreto per cambiare il corso della Storia e rendere l’America un Paese indipendente. Gli eventi di cui parla sono ambientati durante la prima parte della rivolta. Con la colonna sonora di Hans Zimmer e un cast d’eccezione che include Ben Barnes, Dean Norris e Marton Csokas, la miniserie è composta da tre episodi della durata di circa 86 minuti ciascuno. Un momento per ricordare un passato di libertà e diffidenza nei confronti del big government. Il racconto di una rivoluzione conservatrice nata per difendere la libertà del popolo contro le ingiustizie dello Stato. Un’onda liberale che passò alla storia con il nome di Rivoluzione Americana.

 

(*) Tratto da Rightnation

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:23