Il libro-viaggio  di Christiana Ruggeri

A dire il vero con Christiana Ruggeri all’inferno ci siamo stati davvero. Lungo le strade di Goma o all’interno del campo profughi di Muguna, a nord del Kivu, la “terra di nessuno” che divide il fronte dei ribelli dai soldati dell’esercito congolese e dove la Monuc (Forza di pace delle Nazioni Unite) sembrava rassegnata riguardo al destino di migliaia di uomini, donne, vecchi, bambini ammassati in un campo, tutto sulla pietra lavica ampio un paio di chilometri.

Difficile dimenticare i volti di quell’umanità priva di qualunque espressione e le voci di quei bambini che ci accerchiavano e ci chiedevano tutto. Difficile dimenticare le centinaia di mamme con i figli in braccio che aspettavano all’aperto, sotto il sole cocente, il turno per entrare in una misera tenda dove c’era un pediatra per i loro figli. Difficile dimenticare, infine, i tanti disabili costretti su obsolete sedie a rotelle con la manovella muoversi in cerca d’acqua su quei ciottoli di pietra vulcanica.

Tornati nella cosiddetta “normalità” delle nostre città e delle nostre accoglienti case non abbiamo dimenticato e abbiamo continuato su binari diversi, ma con la stessa determinazione perché “l’inferno” non sia per gli tutti uomini e soprattutto perché si ritorna.

“Ero sdraiata a terra, fradicia, quando ho ripreso i sensi. La gola era talmente secca che respiravo a fatica, sentivo un sibilo nella testa, la vista era confusa, le idee non c’erano proprio. Era come vivere al rallentatore. Ma il desiderio di bere succo d’ananas era più forte di tutto, persino del malessere indistinto e di quella nausea che mi opprimeva. Non mi facevo domande. Non m’insospettiva neanche quel silenzio irreale. Sentivo solo un insopportabile fischio alle orecchie e una disperata sete di ananas: come un’ossessione. L’acquolina in bocca era l’unica sensazione reale che avevo”.

“Dall’inferno si ritorna” non è solo un libro, ma un viaggio. Un viaggio intenso e appassionato visto attraverso gli occhi di Bibi, una bambina rwandese sopravvissuta a soli 5 anni a uno dei genocidi più atroci della storia dell’umanità: quello degli Hutu ai danni dei Tutsi e degli Hutu moderati. È il 1994 e in 101 giorni vengono assassinate un milione di persone. Un omicidio ogni dieci secondi, in un contesto di violenze atroci e inenarrabili.

Il 13 aprile di quell’anno un gruppo armato Hutu entra in casa di Bibi, a Kigali, uccidendo tutta la sua famiglia. Al suo risveglio la bambina, circondata dai corpi senza vita della madre, del fratello, della zia e dei cuginetti, non ricorda nulla. Sente solo un dolore acre e pungente, ha il braccio destro distrutto, l’addome perforato dai proiettili e varie lesioni alla nuca e all’orecchio causate dalle percosse di guerriglieri senza scrupoli.

È in quel momento che Bibi smette di essere una bambina ed è costretta a crescere per salvarsi. Nel suo lungo viaggio dal Rwanda allo Zaire incontrerà uomini e donne che in qualche modo l’aiuteranno: Mama Lucy, Suor Celeste, Joseph, Gerard e Astrelle. Ogni volta la speranza di salvarsi sembra concretizzarsi davanti ai suoi occhi, ma poi Bibi è costretta a ricominciare da capo. L’istinto di sopravvivenza la porterà a prendere decisioni drastiche, donandole al contempo la consapevolezza propria di un adulto. Oggi Bibi vive in Italia. È una giovane studentessa di medicina all’Università “La Sapienza di Roma”. La sua storia è un mix di dolore e speranza. È la storia di chi vive un profondo dolore, costellato da ricordi terribili e dalla mancanza degli affetti più cari. È la storia di chi alla fine ce l’ha fatta, nonostante mille difficoltà.

Christiana Ruggeri, inviata del Tg2, da sempre impegnata sul tema della situazione minorile nei Paesi del Terzo Mondo, ha riportato alla luce i drammi di un avvenimento storico che il mondo occidentale ha riposto nel cassetto da molto tempo. La metà del ricavato delle vendite del libro sarà devoluto alla realizzazione di una mensa per la scuola materna della Casa della Pace e della Riconciliazione di Kicukiro, a Kigali.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:29