Riondino e le pratiche di riscatto del Sud

È un laboratorio virtuoso, esponenziale, quello messo in movimento dal “Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti” (http://www.liberiepensanti.it/), realtà nata a Taranto alla fine di luglio 2012 mentre si consumava il disastro Ilva. Duecentocinquantamila presenze lo scorso anno per un concerto gratuito, autofinanziato, che in questa quarta edizione al Parco Archeologico delle Mura Greche domani dalle ore 14 vedrà alternarsi - tra gli altri (compresi vari artisti cittadini) - Afterhours, Litfiba, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Subsonica.

Alla manifestazione si arriva dopo il concorso per studenti “Immaginando il domani” e le iniziative organizzate con associazioni, movimenti, circoli, scuole e accademie, dal titolo “Riconversioni”: mostre, rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, workshop, eventi sportivi e musicali.

“Quest’anno - ci dice con soddisfazione Michele Riondino, direttore artistico insieme a Roy Paci - ha acquisito la forma che volevamo, cioè una settimana in cui si festeggia la città per come vogliamo che sia, con una serie di eventi che accompagna fino al concerto finale, dove però la musica è il contorno rispetto ai messaggi politici che verranno lanciati dal palco. Abbiamo ospiti importanti, anche internazionali: le mamme di Vittorio Arrigoni e Federico Aldrovandi, Amnesty International, Gianīs Varoufakīs, i comitati No Tav”.

Uno degli obiettivi del comitato è un’alternativa di superamento della grande industria.

“Siamo - continua l’attore - un soggetto politico apartitico, indipendente e abbiamo progetti non solo legati al futuro economico della città come terziario e turismo, ad esempio puntiamo anche alla decentralizzazione di un sistema dei trasporti che vede Bari come unico fulcro della Puglia. Io ho fatto il tecnico industriale a Taranto, e lì ci insegnavano il ciclo dell’acciaio, preparavano gli operai del domani; la nostra proposta è invece quella di cominciare a formare specializzati nelle bonifiche”.

Rispetto alle istituzioni, due grosse questioni riguardano da vicino la città: il progetto “Tempa Rossa”, con trivellazioni in Basilicata e stoccaggio a Taranto, e i decreti “Salva Ilva”, con l’amministrazione straordinaria.

“Dal palco dirò che a Taranto si muore per decreto, chi dovrebbe rispondere di incidenti e morti non è tenuto a farlo; grazie ai “Salva Ilva”, (“Ammazza Taranto” come dico io), i commissari hanno mano libera e i soggetti locali non devono avere voce in capitolo sui territori. In questo modo, il Governo non fa altro che costringerci, noi come altri comitati nati altrove, a fare resistenza fisica, boicottaggio, come ultima arma per impedire la costruzione di ponteggi e cisterne che aumenterebbero il traffico di petroliere invadendo un territorio marino il quale, invece, dovrebbe essere la nostra ricchezza”.

Per la partita con la squadra del Potenza del 10 aprile scorso, il Taranto FC 1927 ha devoluto 1 euro a biglietto alla vostra manifestazione.

“Siamo riusciti a raccogliere 6mila euro, non è poco. Per noi è molto importante essere trasparenti: per partecipare economicamente all’iniziativa, negli anni abbiamo ricevuto diverse offerte che abbiamo rispedito al mittente, perché cerchiamo una purezza che molte volte è difficile trovare. Continuiamo ad essere coerenti con le nostre idee, scelte e “modus operandi”, e questo ci ha fatto accettare il contributo di una società pulita come il Taranto Football Club, squadra che in città seguono tutti. Ogni domenica allo stadio è una festa, si registrano almeno 5-6mila presenze, la curva è sempre piena ed è sana, fatta anche di donne e bambini, quindi per noi è motivo d’orgoglio essere riusciti a portarci dietro questo sponsor”.

Non è previsto “cachet”, alcuni artisti si pagano le spese di tasca propria.

“Mi piace sempre - conclude Riondino - mettere l’accento su questo aspetto, perché rimarca la differenza tra noi e altre piazze e organizzazioni. Chiediamo agli artisti di fare piccoli sacrifici che tutti accettano di buon grado. Noi purtroppo, con le forze economiche che abbiamo, siamo costretti ad ospitare solo coloro che devono suonare, però l’aria che si respira in città in questi giorni è magica, è facile vedere gli artisti girare con le famiglie; davvero una bella atmosfera, tutti quelli che si sono esibiti in questi anni hanno sottolineato quanto sia pulita rispetto a certi aspetti dello show business”.

Aggiornato il 17 giugno 2017 alle ore 16:13