Il cosmo svela: una stella e tre pianeti

mercoledì 4 maggio 2016


C’è vita su Marte. E pare ce ne sia anche fuori dal Sistema Solare.

Sono tre i nuovi pianeti infatti, grandi quasi quanto la Terra o Venere, scoperti gravitare attorno ad una stella nana ultra-fredda, appartenente alla costellazione dell’Acquario. Questa la notizia annunciata tramite la rivista inglese “Nature” da un gruppo di ricercatori dell’Università belga di Liegi che, utilizzando il telescopio Trappist dell’Osservatorio Eso a La Silla in Cile, cercano da tempo la prova alla teoria mai dimostrata: l’esistenza di pianeti intorno a stelle nane ultra-fredde e nane brune.

Tramite l’uso del Transiting Planets and PlanetesImals Small Telescope (Trappist), dal diametro di circa 60 cm, installato a 2400 metri di altitudine all’Osservatorio Australe Europeo (Eso), agli scienziati è stato possibile catturare le flebili variazioni di luminosità della stella ultra-fredda (la sua temperatura si aggira intorno ai 2500 gradi centigradi) ed evidenziare quindi il transito di pianeti extrasolari di fronte alla sua superficie.

Secondo quanto scoperto, nonostante i tre pianeti girino intorno a stelle piccolissime e freddissime, si collocano in una zona abitabile, ovvero ricevono abbastanza radiazioni e calore da garantire al loro interno la presenza di acqua allo stato liquido e quindi le condizioni necessarie per l’eventuale sviluppo di una qualche forma di vita. Il sistema planetario, paragonabile a quelle formato da Giove e le sue lune, sarebbe composto da due pianeti dal periodo orbitale di 1,5 e 2,4 giorni e da un terzo, più distante, che avrebbe un’orbita molto meno definita, tra i 4,5 e i 73 giorni. “Queste orbite così brevi indicano una posizione da 20 a 100 volte più vicina alla loro stella che la Terra al Sole. Un sistema planetario in scala, che ricorda appunto quello delle lune di Giove”, spiega Michaël Gillon a capo della squadra di ricerca.

La stella che fornirebbe calore ai pianeti appena scoperti, contraddistinta dalla sigla 2MASS J23062928-0502285 e nominata Trappist-1, avrebbe una superficie pari circa ad un ottavo di quella del nostro Sole e una luminosità pari allo 0,005 per cento. Questo genere di astro avrebbe però una vita decisamente più lunga. Il team di ricercatori che hanno quindi scoperto i primi tre pianeti mai individuati intorno ad una stella tanto piccola, distante circa 40 anni luce dalla Terra, spiegano che nonostante la relativa vicinanza con il nostro pianeta, non è possibile notare Trappist-1 ad occhio nudo né tantomeno con un telescopio amatoriale. “Questo è un vero cambiamento di paradigma per quanto riguarda la popolazione planetaria e il percorso alla ricerca della vita nell’universo - ha commentato entusiasta Emmanuël Jehin dell’Università di Liegi - Finora l’esistenza di questi ‘mondi rossi’ in orbita intorno a stelle nane ultra-fredde era solo stata teorizzata, ma ora abbiamo trovato non solo un singolo pianeta, ma addirittura un sistema completo di tre pianeti attorno a una di queste stelle fioche!”.

È vero, si tratta di una scoperta davvero unica. Le nane rosse, infatti, malgrado siano di dimensioni davvero misere e dalla luce molto flebile, sono decisamente abbondanti nei pressi del Sole. Pare infatti che circa il 15 per cento delle stelle nel sistema solare sia dovuto a nane rosse. Chissà quante specie viventi si nascondono nel vicinato cosmico. Michaël Gillon, primo autore dell’articolo pubblicato sulla rivista Nature che presenta la scoperta, ne spiega il significato: “Perché stiamo sforzandoci di individuare pianeti di dimensione paragonabile alla Terra intorno alle stelle più piccole e più fredde del vicinato solare? La ragione è semplice: i sistemi intorno a queste stelle minuscole sono gli unici luoghi in cui possiamo rivelare la vita su un esopianeta di dimensioni terrestri con le tecnologie attuali. Se vogliamo trovare la vita da qualche altra parte nell’Universo, qui è dove dobbiamo iniziare a cercare”.

Speriamo solo non si tratti di un vicinato cosmico scomodo.


di Maria Giulia Messina