Solar Impulse 2: l’aereo dell’avvenire

Una impresa senza precedenti è stata portata a termine nei giorni scorsi da due pionieri svizzeri. Il primo aereo totalmente alimentato da batterie solari, il prototipo denominato Solar Impulse 2 (SI2), ha completato il giro del mondo volando giorno e notte.

L’aereo è atterrato senza problemi all’aeroporto di Al Bateen, ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, davanti lo sguardo ammirato e commosso di moltissimi spettatori, tra autorità locali, delegati del governo svizzero e i rappresentanti diplomatici dei Paesi membri dell’Agenzia internazionale sulle energie rinnovabili (Irena) che ha sede nella capitale araba. Tra il pubblico anche gli ufficiali dell’Aeronautica militare italiana che proprio presso l’aeroporto di Al Bateen ha il distaccamento logistico di supporto alle truppe italiane stanziate in Afghanistan e il principe Alberto di Monaco, fanatico ambientalista, che era stato invitato per l’occasione dalle autorità emiratine e che ha definito l’impresa “un giorno storico per l’umanità”.

Il Solar Impulse 2 era partito da Abu Dhabi il 9 marzo del 2015. Il viaggio intorno al mondo è durato 23 giorni di volo effettivo per coprire 43.041 chilometri attraverso quattro Continenti, sempre senza una sola goccia di carburante. L’aereo era partito per l’ultima tratta, la diciassettesima, dal Cairo, ai comandi il pilota svizzero Bertrand Piccard, che ha percorso i 2763 chilometri fino ad Abu Dhabi in oltre 48 ore ininterrotte di volo. L’altro pilota, anch’egli svizzero, che si è intercambiato al comando del velivolo monoposto nel viaggio intorno al mondo con Piccard è il suo socio ed amico, l’ingegnere aeronautico André Borschberg. I due trasvolatori hanno dichiarato che la cosa più eccitante è stata quella di aver volato su un aereo che non fa rumore e non inquina. Una sorta di aliante, ma più potente e maneggevole.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso la sua profonda ammirazione per l’impresa dei due svizzeri. L’aereo è stato realizzato interamente in Svizzera e finanziato dal governo degli Emirati Arabi Uniti, che ha costruito la prima città al mondo ad emissioni zero, Masdar, a pochi chilometri da Abu Dhabi, dove ha sede l’agenzia internazionale Irena. Dal peso di una tonnellata e mezzo e largo come un Boeing 747, il SI2 ha volato ad una velocità media di 80 chilometri all’ora, grazie alle potenti batterie che immagazzinano l’energia solare catturata da circa 17mila celle solari installate sulle ali.

Il progetto Solar Impulse è stato ideato nel 2003 da Piccard e Borschberg, che dopo aver sondato diversi governi europei hanno finalmente convinto gli sceicchi arabi a sponsorizzare l’impresa. Lo slogan di Solar Impulse è “le tecnologie pulite possono realizzare l’impossibile; il futuro è pulito”.

Il volo intorno al mondo, ad una altitudine massima di 8.500 metri, è durato oltre un anno e quattro mesi. Era stato originariamente progettato per durare cinque mesi, di cui 25 giorni di volo vero e proprio, ma problemi tecnici sopraggiunti hanno allungato i tempi. Partito da Abu Dhabi, l’aereo ha toccato Muscat in Oman, le città di Ahmedabad e Varanasi in India, poi Mandalay in Birmania, Chongqing e Nanjing in Cina, quindi Nagoya in Giappone e poi le Hawaii; nelle isole americane del Pacifico l’aereo è stato costretto ad una sosta non programmata per diversi mesi per problemi tecnici prima di raggiungere e attraversare il Nord America, fermandosi a San Francisco, Phoenix, Tulsa, Dayton, Lehigh Valley e infine New York. Poi Solar Impulse ha attraversato l’Atlantico per atterrare il 23 giugno a Siviglia, da dove poi ha raggiunto Il Cairo il 13 luglio.

I due svizzeri hanno pilotato a turno lungo le diverse tratte in un cockpit di 3,8 metri quadrati senza aria condizionata né riscaldamento, ma dotato di bombole di ossigeno per permettere ai piloti di respirare e servizi igienici in un angolo. La cabina è ricoperta da una schiuma isolante per mitigare le temperature estreme in volo, che oscillano tra i +40 e i -40 gradi. I piloti dormivano ogni 6 ore per venti minuti e al risveglio compivano trenta minuti di esercizi fisici nella cabina di pilotaggio per muovere le braccia e le gambe che altrimenti si intorpidivano, considerate le ridotte dimensioni dell’abitacolo.

I due svizzeri sperano ora di sensibilizzare le Nazioni Unite a creare un comitato internazionale sulle tecnologie pulite a disposizione di tutti i governi del mondo per predisporre un action plan contro i cambiamenti climatici e ovviamente si augurano che le grandi industrie aeronautiche progettino al più presto un aereo a energia solare per uso commerciale.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:36