“Due uomini quattro donne e una mucca depressa”

A due anni dalla presentazione al Festival di Torino, è uscito nelle sale l’8 giugno, con Mariposa distribuzione – e con titolo modificato – “Due uomini quattro donne e una mucca depressa”, una commedia sentimentale scritta e diretta dalla milanese Anna Di Francisca, che torna al lungometraggio dopo una lunga parentesi dedicata alla regia televisiva e documentaristica. Edoardo è un famoso compositore di colonne sonore che vive a Roma. Dopo esser stato lasciato dalla moglie, con una figlia che vede di rado e un lavoro rifiutato, sente la necessità di fuggire dal caos della metropoli e decide di rifugiarsi in un piccolo villaggio spagnolo dove vive il suo più caro amico – ex marito di sua sorella – Emilio.

 

Per convincere sua figlia Alice a raggiungerlo per un po’, Edoardo propone ad Emilio di organizzare una grande festa per i suoi cinquant’anni. L’amico è riluttante, ma successivamente riconsidera la proposta solo a patto che Edoardo in cambio accetti di dirigere la sgangherata corale del paese, rimasta senza guida dopo l’infortunio del parroco.

 

Nel piccolo centro, in cui apparentemente non accade mai nulla, Edoardo si ritrova in un intreccio di intrighi sentimentali animato da quattro donne che hanno ancora dei sogni da realizzare. L’amico Emilio in primis è innamorato di una ragazza del coro, Victoria, figlia di un ex generale filo franchista; Edoardo stesso si invaghisce della bella Julia, aspirante cantante, da poco separata dal barbiere Carlos, ancora innamorato di lei; la domestica di Emilio, Irma, in apparenza muta, racconterà ad Edoardo la sua storia e la perdita del grande amore, un torero.

 

In questo simpatico quadretto c’è una mucca, di proprietà di Emilio che, alla stregua di un animale domestico, si aggira dentro e fuori la grande casa, dando un tocco surreale alla storia. Un cast d’eccellenza, a partire da Edoardo (Miki Manojlovic, l’attore preferito da Emir Kusturica); la bella Maribel Verdù nel ruolo di Julia, con Neri Marcorè nei panni dell’ex marito, il barbiere Carlos, Serena Grandi nei panni di Irma, la domestica di Emilio e infine Emilio, Eduard Fernández. Il risultato è un film leggero, dai toni surreali, a suo modo poetico. Certamente non adatto a chi cerca un action movie, e probabilmente un titolo che non rimarrà impresso negli anni, ma sicuramente può rappresentare un viaggio divertente, una piccola fuga dalla realtà per lo spettatore che scegliesse di concedersi un’ora e mezzo di leggerezza.

Aggiornato il 16 giugno 2017 alle ore 20:14