A Stromboli ritorna il Teatro Eco Logico

La quarta edizione della Festa del Teatro Eco Logico, a Stromboli dal 24 giugno al 2 luglio, è dedicata a Henry David Thoreau, di cui ricorre il bicentenario della nascita. Ce la presenta il direttore, Alessandro Fabrizi.

Da dove è partito tutto?

Abbiamo cominciato nel 2005 a tenere a Stromboli dei seminari del metodo - creato da Kristine Linklater - di esplorazione della voce, oppure, come qualcuno ha detto, per aiutare gli attori a trovare una loro presenza fisica e vocale nello spazio. La festa è un modo per coinvolgere altri amici artisti, intellettuali, giornalisti, a partecipare della possibilità di fare “performance” nell’isola senza l’utilizzo di energia elettrica.

Quali sono le caratteristiche fondanti del “Metodo Linklater”?

Il libro che lei ha scritto per raccontarlo s’intitola “freeing the natural voice”: rispetto ad altre discipline di lavoro sulla voce, l’approccio non è quello di crearne una impostata, ma sciogliere quelle tensioni inibitorie che ci limitano nell’espressione dei pensieri e delle emozioni, per poi recuperare e potenziare un’originaria capacità comunicativa, con la quale tutti nasciamo e che poi impariamo a reprimere.

Come si è arrivati alla festa?

Alla fine dei laboratori c’erano delle “performance” in cui mettevamo alla prova il lavoro e lo offrivamo agli spettatori, turisti o abitanti. Poi ci è venuta voglia di invitare altri a fare quest’esperienza, e nel 2013, con un’edizione zero, abbiamo realizzato una “cinque giorni” sperimentale chiedendo ad attori e musicisti di venire con un dono per la festa, come un grande banchetto in cui ognuno porta qualcosa, e poi tutti insieme ci si divide la torta. Abbiamo avuto una partecipazione molto affettuosa, e quindi siamo arrivati al quinto anno. Ogni volta la festa ha un tema, l’anno scorso era dedicata a Shakespeare, a quattrocento anni dalla sua morte, invece stavolta celebriamo i duecento anni dalla nascita di Thoreau, scrittore, filosofo, poeta americano di metà Ottocento che ha posto in modo molto vivace questioni relative a decrescita, ecologia e sostenibilità. Lui ricercava la solitudine, il silenzio, la semplicità in un mondo che gli sembrava sempre più votato al “gossip”, al caos, al chiasso, e ora più che mai queste parole ci suonano forti, direi quasi incandescenti.

Com’è una festa “a impatto zero”?

Le performance si svolgono in vari luoghi dell’isola, che ha solo uno spazio propriamente adibito, l’anfiteatro Eos; per il resto, utilizziamo spiagge, giardini, il vulcano: la natura diventa palcoscenico. E poi non ricorriamo all’elettricità, né per l’amplificazione della voce e degli strumenti musicali, né per l’illuminazione. Per cui sfruttiamo i meravigliosi tramonti di Stromboli, oppure la ricerca sperimentata in questi anni dal co-direttore artistico Hossein Taheri con fuoco, candele, lampade a gas naturale.

Questo valorizza il rapporto tra l’artista e il pubblico, e richiama la forza evocativa propria del teatro fin dalle sue origini?

Mi sembra che la prima performance teatrale con l’utilizzo dell’energia elettrica sia del 1870, e oggi pare che, senza effetti luce e video, il teatro non si possa fare. Questo, secondo noi, forse sta invece allontanando dalla possibilità di godere della specialità dell’incontro tra artisti e pubblico, che noi estremizziamo mettendoli sotto la stessa luce: non ce n’è una che separa la scena dalla platea, e non c’è un “potere” del microfono dell’attore per imporre la sua voce.

Tra gli ospiti di quest’edizione?

Due eventi molto significativi: il primo è un saggio di Virginia Woolf su Thoreau, letto da Isabella Ferrari, e un altro a cui tengo tanto è un ricordo di Margaret Fuller - la prima a pubblicare quest’autore - letto da Maya Sansa. Entrambi sono stati prodotti appositamente per la festa, prima non ne esistevano traduzioni italiane.

Come sono cadenzate le giornate?

Il primo evento è alle ore 18, poi spesso ce n’è uno intermedio alle 19,30 e infine - non tutte le sere - ne facciamo un altro alle 22. A quell’ora ci sarà un concerto del jazzista Riccardo Biseo e una “messa in spiaggia” del capitolo “solitudine” di “Walden” di Thoreau, in una grotta in cui si accede con le barche. Nadia Fusini verrà a parlarci di Ralph Waldo Emerson, il capo dei trascendentalisti, avremo un incontro con Laura Canali e le sue mappe geopolitiche, e poi due laboratori per bambini sulle energie: uno dedicato alla raccolta differenziata, l’altro tenuto dalla Ong “Liter of light” per costruire una lampada solare.

Altra peculiarità della festa è, quindi, quella di dare vita a una sorta di piccola comunità?

Spesso si creano eventi “ad hoc”, per l’interazione fra vari artisti, ad esempio ci sarà la danza del duo Cuenca/Lauro in relazione con un chitarrista in concerto e attori del laboratorio. È successo che alcuni artisti vengano a sperimentare qui qualcosa che poi diventa uno spettacolo che andrà in giro: è stato così per Carullo-Minasi con una lettura di Copernico, e per Lino Musella, venuto a regalarci sonetti di Shakespeare in traduzione napoletana.

Aggiornato il 23 giugno 2017 alle ore 10:50