Cent’anni della Gerusalemme liberata

martedì 12 dicembre 2017


L’11 dicembre 1917, nel pieno corso della Grande Guerra, le forze dell’Intesa al comando del generale inglese Edmund Allenby sconfissero l’esercito ottomano nella decisiva battaglia di Gerusalemme e liberarono così la Città Santa da una dura dominazione ottomana che perdurava dal 1516.

Il generale inglese, per rispetto della Città Santa, fece il suo ingresso a piedi entrando dalla porta di Giaffa, uno dei sette varchi nelle mura di Gerusalemme fatte costruire da Solimano e fu accolto con tripudio da musulmani, ebrei e cristiani. La conquista di Gerusalemme costituiva l’epilogo di una serie di battaglie che l’Armata britannica dislocata in Egitto stava conducendo in Palestina contro l’Impero ottomano alleato di quello tedesco.

L’offensiva tedesca condotta quell’anno sul fronte occidentale, in Francia, rallentava i piani di Allenby che non poteva ottenere i dovuti rinforzi. Dovette, pertanto, recuperare proprie unità dislocate in India per poter condurre con successo le tre battaglie di Gaza ed arrivare infine a Gerusalemme avvantaggiato altresì dalle incursioni e dalle azioni di sabotaggio compiute dagli arabi comandati dallo sceicco Feysal e coordinate da Thomas Edward Lawrence.

La presa di Gerusalemme e le attività di Lawrence d’Arabia furono strategiche per l’evoluzione delle operazioni in Siria e Palestina che terminarono con l’armistizio di Budros il 30 ottobre 1918 e i cui benefici erano già stati ben delineati con gli accordi segreti di Sykes-Picot nel 1916. Le conseguenze storiche della campagna furono infatti enormi: Palestina e Transgiordania divennero un mandato britannico da cui nacquero Giordania, Israele, Libano e Siria.

Proprio per non rimanere del tutto fuori da tale spartizione il governo italiano chiese agli inglesi di inviare un corpo di spedizione per poter contribuire alle operazioni belliche contro l’esercito turco-tedesco.

Il contingente formato da carabinieri e bersaglieri giunse a Rafah nel giugno del 1917 e fu aggregato ad una brigata di cavalleria indiana. Partecipò con successo alla terza battaglia di Gaza e entrò a Gerusalemme al fianco di Allenby. Stabilizzata la situazione i carabinieri furono assegnati al controllo della linea ferroviaria Giaffa-Gerusalemme e alla vigilanza di alcuni depositi. I reparti italiani, che nel frattempo avevano assunto la denominazione di “Corpo di Spedizione per la Siria e la Palestina” rientrarono in Italia nell’agosto del 1919. Da quella data rimasero solo i carabinieri che sino al 1921 svolsero compiti di polizia militare, di protezione del consolato italiano e di guardia d’onore al Santo Sepolcro. Dopo cento anni i carabinieri sono di nuovo presenti in quei territori, da tempo caratterizzati da una situazione che certamente Allenby non avrebbe potuto prevedere, per svolgere compiti di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi presso la base di Gerico.


di Ferdinando Fedi