Helen Mirren a Roma presenta il film “La vedova Winchester”

“La vedova Winchester”, diretto da Michael e Peter Spierg, è una storia di fantasmi. Il personaggio centrale del film è interpretato dalla superba Helen Mirren. L’attrice britannica premio Oscar per “The Queen” di Stephen Frears, è a Roma per la presentazione del film.

“La vedova Winchester” è un thriller ultraterreno, in sala dal 22 febbraio, ispirato alla vera storia di Sarah, misteriosa ereditiera della famiglia produttrice di armi, che trasforma la propria casa californiana in un immenso labirinto. La casa è infestata dai fantasmi morti proprio a causa di un’arma Winchester.

“Non credo nei fantasmi – esordisce  l’attrice – crederò nei fantasmi quando ne vedrò uno. Credo però nel grande potere dell’immaginazione umana. Credo nel potere del credere. Ritengo, peraltro, che l’essere umano debba ancora fare un lungo viaggio. Siamo soltanto all’inizio di questo percorso di scoperta sul funzionamento dell’immaginazione umana, sul nostro cervello, su cosa sia lo spiritualismo. Per quanto mi riguarda, mi ritengo agnostica”.

La Mirren è rimasta turbata dal personaggio di questa donna misteriosa, vestita di nero, che decide di ritirarsi dalla vita pubblica dopo la morte del marito, non uscendo mai di casa.

“Era una persona – sostiene l’attrice – dal punto di vista psicologico, estremamente interessante da tentare di capire, di penetrare. Anche se alla fine questo è un film sui fantasmi, quindi non ci siamo spinti molto oltre. Ho pensato molto a lei, ho cercato di andare in profondità nell’analizzarla. Ma, comunque, attorno a lei regna un evidente mistero”.

Il film è anche un atto d’accusa contro le armi. La Mirren ammette che “in America c’è una cultura delle armi che non credo finirà. E non ne vedo in realtà nemmeno una giustificazione, tranne, ovviamente, quella economica. Ma d’altra parte, molti Paesi sviluppati sono colpevoli, compreso il mio, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, la Germania, l’Italia, la Francia. Tutti quanti vendono armi a Paesi in via di sviluppo, nazioni instabili o ai signori della guerra. Credo che siamo tutti colpevoli. È  molto facile puntare il dito contro gli Stati Uniti, ma credo che dovremmo essere tutti coscienti di quali siano le nostre responsabilità”.

Aggiornato il 03 aprile 2018 alle ore 10:32