Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio ai nuovi volti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Dottor Disney e Mister Hyde – Il crimine nelle favole” di Marta Senesi, Danila Pescina e Monica Calderaro (Armando Editore). Marta Senesi, dottore in Scienze e Tecniche psicologiche, tutor presso il Master di Criminologia all’Università degli Studi Internazionali di Roma. Danila Pescina, psicologa, criminologa, psicoterapeuta, docente di Psicologia presso il Corso di Grafologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Monica Calderaro, criminologa, grafologa, docente e responsabile didattico presso il corso di Grafologia dell’Università “La Sapienza” di Roma.

La Storia

C’era una volta un mondo incantato dalle oscure sfumature, celate dietro pregiate scarpette di cristallo e scintillanti spade conficcate nella roccia. Probabilmente è così che inizierebbe “Dottor Disney e Mister Hyde” se fosse un libro di favole. Quella di Marta Senesi, Danila Pescina e Monica Calderaro è, piuttosto, una preziosa guida interpretativa all’intricato universo di simboli che si celano dietro le più celebri storie per bambini. Una bussola che consente all’osservatore più attento di non perdersi tra i fitti rovi di foreste incantate o dietro la frenetica corsa del bianconiglio.

“Il libro, incredibilmente originale nel suo genere, evidenzia il lato criminologico e più oscuro, nonché psicopatologico, dei film classici di Walt Disney. Si parlerà di storie d’amore malate, di principesse psicologicamente instabili e di un Paese delle Meraviglie intriso di disturbi mentali, e quindi ne ‘La Bella e la Bestia’ della Sindrome di Stoccolma con l’umanizzazione perversa del proprio carnefice”.

Le autrici di questo libro partono dal racconto noto per approdare nell’ignoto, in un mondo favolistico parallelo a cui si può giungere solo a seguito di un’interpretazione profonda, fatta di simbolismi e di chiavi di lettura volte ad aprire gli scrigni più segreti dell’inconscio umano. Basterà cambiare prospettiva per scorgere angosce, paure e patologie celate sotto pesanti ma non impenetrabili drappi dorati, senza per questo perdersi nella disperazione. L’intento non è infatti quello di spogliare di qualsiasi magia o romanticismo le fiabe che tutti conoscono, ma piuttosto quello di portare alla luce sentimenti oscuri per poterli meglio affrontare. È così che il lettore viene spinto a ripercorrere sentieri conosciuti da bambino ma con gli occhi di chi li calpesta per la prima volta, alla scoperta di molteplici sfaccettature che rendono il viaggio ancor più affascinante.

Marta Senesi, Danila Pescina e Monica Calderaro restituiscono alla fiaba la sua funzione sociologica primordiale, crogiolo di problematiche umane universali attraverso le quali è possibile giungere alla comprensione profonda di sé.

Ricordiamo infine a tutti i lettori la pagina Facebook “La voce degli scrittori” e l’Applicazione ufficiale.

Aggiornato il 23 febbraio 2018 alle ore 19:58