Il debutto di successo dell’opera “Miseria e nobiltà”

“Miseria e nobiltà” ovvero un’opera di successo. Almeno secondo il pubblico del teatro Carlo Felice di Genova. La messa in scena di stasera è un debutto assoluto. L’opera commissionata dal teatro genovese è la prima dopo oltre un secolo. L’ultima commissione risale infatti al 1892, un “Cristoforo Colombo” di Alberto Franchetti.

Le musiche di “Miseria e nobiltà” sono del compositore Marco Tutino. Il libretto,  liberamente tratto dall’omonima commedia di Eduardo Scarpetta, è firmato da Luca Rossi e Fabio Ceresa.

Tutino, nonostante sia alla sua prima esperienza nel teatro comico, ha riletto il testo di Scarpetta apportando alcune modifiche. Innanzitutto temporali. Infatti, la storia è stata spostata in avanti. In una Napoli che vive la vigilia del referendum fra monarchia e repubblica.

Tutino ha accentuato gli aspetti drammatici del testo scarpettiano. Forse persino in maniera eccessiva. Il personaggio di Felice Sciosciammocca, memorabile nell’interpretazione cinematografica di Totò, appare come una sorta di eroe tragico.

La partitura di Tutino, che appartiene al cosiddetto neoromanticismo, mostra una struttura operistica tradizionale. Tra melodie dall’ampia cantabilità, una presenza eccessiva dell’orchestra e una vocalità forse un po’ sopra le righe.

Sul podio Francesco Cilluffo ha diretto con energia. La regia di Rosetta Cucchi è sicura. Le credibili scene di Tiziano Santi regalano allo spettatore una Napoli affamata e insieme carica di speranza.

Ottimo il cast. Dal protagonista Alessandro Luongo che dà il volto a Felice Sciosciammocca a Valentina Mastrangelo nei panni di Bettina, da Francesca Sartorato, che sulla scena è Peppiniello a Martina Belli, che interpreta Gemma, il ruolo celebre da una giovane Sofia Loren.

Aggiornato il 17 aprile 2018 alle ore 10:14