Il David 2018 nel segno delle donne e di Steven Spielberg

Il David di quest’anno è il premio delle donne. Stando ai numeri, alla fine hanno vinto i Manetti Bros. Hanno ottenuto cinque statuette compresa la più importante. “Ammore e malavita” è risultato il miglior film italiano del 2018. La festa del cinema italiano si è aperta con un monologo di Paola Cortellesi. L’attrice citando Stefano Bartezzaghi ha ricordato quante parole declinate al femminile “diventano luogo comune, lieve ammiccamento alla prostituzione”. Sul palco poi sono salite anche Jasmine Trinca, Giovanna Mezzogiorno, Isabella Ragonese, Claudia Gerini, Serena Rossi e Sonia Bergamasco.

La cerimonia dei David di Donatello è stata condotta da Carlo Conti su Rai Uno. Alle attrici di Dissenso comune si sono affiancati i colleghi maschi. Il primo premio, dedicato alla miglior attrice non protagonista, è andato a Claudia Gerini per il suo ruolo di Donna Maria nel musical dei fratelli Manetti “Ammore e malavita”. La migliore attrice protagonista è stata Jasmine Trinca per il film di Sergio Castellitto “Fortunata”. Diane Keaton, consacrata dal David speciale alla carriera, ha premiato Renato Carpentieri per il suo ruolo nel film “La tenerezza” di Gianni Amelio. Il David per la miglior regia è andato all’italoamericano Jonas Carpignano per il film “A Ciambra”. La pellicola racconta la storia di Pio, un quattordicenne della comunità rom di Gioia Tauro. Nel corso della serata sono stati premiati anche due monumenti del cinema italiano, omaggiati da standing ovation: per la carriera Stefania Sandrelli e Giuliano Montaldo, per l’interpretazione come non protagonista per “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni.

Ma il momento clou dei David 2018 si è registrato quando la bellissima Monica Bellucci ha consegnato il premio speciale a Steven Spielberg. Il cineasta ha ammesso il proprio debito nei confronti del cinema italiano. Il regista ha ricordato l’incontro romano con Federico Fellini. “Era il 1971 – ha detto – all’inizio della carriera. Dovevo presentare un film per la tivù americana: “Duel”. Mi addormentai in hotel. Fui svegliato da una telefonata. Mi dissero che nella hall c’era una visita importante per me. Scesi e trovai ad attendermi Fellini. Il grande maestro aveva visto “Duel” ad una proiezione la sera prima. Era venuto a dirmi quanto gli fosse piaciuto il film. Rimasi stordito ed emozionato”.

Aggiornato il 11 maggio 2018 alle ore 10:02