Teatro Quirino: stagione 2018-2019

Lo scorso 27 aprile è stata presentata dal direttore artistico Geppy Gleijeses la stagione 2018-2019 del Teatro Quirino di Roma. Innanzitutto i dati di quella precedente: 5.500 abbonati per un teatro di oltre 800 posti, con 300mila accessi e centocinquanta candeline da spegnere per il prossimo 2021.

Sotto il profilo dell’offerta, rimangono invariati: il costo dell’abbonamento annuale e la special card per cinque spettacoli; una “occupazione” di diciotto ore al giorno degli spazi e dei servizi teatrali (biblioteca compresa con seimila volumi e bistrot), tra cui risaltano i laboratori per ragazzi. La nuova programmazione privilegia classici pirandelliani, come la riduzione teatrale del romanzo “Fu Mattia Pascal”, “Il Berretto a Sonagli”, “Sei Personaggi in cerca d’autore” rivisitati da Michele Placido. Un altro versante con molti titoli e grandi interpreti è costituito dalla versione teatrale di grandi successi cinematografici, vedi il film di Avati “Regalo di natale” con la direzione teatrale di Marcello Cotugno: qui, come ci dice il regista, il gioco del poker “rivela la persona morale che ci sta di fronte. Quattro amici e una doppia partita sulla amicizia in crisi. Una storia vissuta nel contemporaneo con un massacro tra l’ironico e reale, ma senza perdere nulla della struttura del film”.

Nello stesso catalogo troviamo “Operazione S. Gennaro”, spettacolo ricco e con molti attori in scena; “Così parlò Bellavista”, con Marisa Laurito, dedicato a Luciano De Crescenzo che compirà per quell’epoca novant’anni; “Victor Victoria” con Irene Pivetti; “La cena delle belve” nell’adattamento di Cerami, ambientato nella Francia occupata dai nazisti, in cui accade una sorta di via Rasella con rastrellamento di ostaggi da parte delle SS. Un ufficiale tedesco entra nella casa in cui si svolge una festa e, per riguardo ai padroni di casa, lascia che siano i suoi ospiti a scegliere i due ostaggi, con quel che ne segue a proposito di mancanza d’umanità e di cinismo. Poi, alcune ripetizioni coronate dal successo nella stagione precedente, come “Le sorelle Materassi”. Tra le novità “Quartet”, in cui Giovanna Ralli torna a sperimentarsi e calcare le scene dopo decenni, quando molto giovane aveva recitato al Quirino: la storia racconta di quattro anziani ex cantanti lirici ospitati in una casa di riposo. Tra gli altri interpreti, Cochi Ponzoni che descrive l’opera come “una malinconia attivissima, perché anche così la vita continua”.

Ornella Muti è poi l’interprete de “La governante” di Vitaliano Brancati. Ritorna la rivisitazione “osé” del “Gabbiano” di Cechov affidata alla coppia inedita (“ci sono voluti quarant’anni - ci dice Ranieri stesso - per metterla assieme! Perché, in fondo, russi e napoletani hanno in comune lo stesso carattere malinconico”) di Giancarlo Sepe alla regia e Massimo Ranieri che interpreterà Konstantin pur non avendo l’età, cantando canzoni francesi. Ovvero, l’esegesi del “Gabbiano” visto da un critico musicale. Dato che nella realtà storica, Cechov proprio a un personaggio di quel genere si era rivolto, chiedendogli spiegazioni del disastroso insuccesso dopo la prima rappresentazione dell’opera. Altra trasposizione è quella dei “Miserabili”, per l’interpretazione di Franco Branciaroli e la regia di Franco Però. Ultima citazione: la rassegna “Il sogno italiano” dedicato a scuole e università, in cui verranno raccontate le storie di uomini e donne (imprenditori, scienziati, sportivi e storici) narrati dai nomi più prestigiosi del teatro e del cinema italiani.

Aggiornato il 30 aprile 2018 alle ore 17:54