La voce degli scrittori, “Divorare il cielo”

venerdì 18 maggio 2018


Questa settimana, per la consueta rubrica attraverso la quale “L’Opinione delle Libertà” vuole dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana, questa settimana vi consigliamo “Divorare il cielo” di Paolo Giordano (Einaudi Editore).

L’autore è nato a Torino nel 1982. È autore di quattro romanzi: ‘La solitudine dei numeri primi’ (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), ‘Il corpo umano’ (Mondadori 2012), ‘Il nero e l'argento’ (Einaudi 2014) e ‘Divorare il cielo’ (Einaudi 2018). Ha scritto per il teatro e collabora con il «Corriere della Sera».

La Storia

Teresa, Bern, Tommaso, Nicola. Quattro nomi che scivoleranno dolcemente all’interno dei vostri cuori. Quattro ragazzini che diventeranno adulti, con tutti gli ostacoli che la vita gli metterà di fronte lungo il loro cammino. “Le estati a Speziale per Teresa non passano mai. Giornate infinite a guardare la nonna che legge gialli e suo padre, lontano dall'ufficio e dalla moglie, che torna a essere misterioso e vitale come la Puglia in cui è nato. Poi un giorno li vede. Sono «quelli della masseria», molte leggende li accompagnano, vivono in una specie di comune, non vanno a scuola ma sanno moltissime cose. Credono in Dio, nella terra, nella reincarnazione. Tre fratelli ma non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, inestricabilmente legati l'uno all'altro, carichi di bramosia per quello che non hanno mai avuto. A poco a poco, per Teresa, quell'angolo di campagna diventa l'unico posto al mondo. Il posto in cui c'è Bern. Il loro è un amore estivo, eppure totale. Il desiderio li guida e li stravolge, il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo”.

La campagna pugliese è il terreno di gioco di questa storia che attraversa vent'anni e quattro vite. Un racconto intimo e lucente, denso di quella amabile malinconia che pervade l’animo di chi comprende di non poter più tornare indietro. Una pagina dopo l’altra si viene assorbiti da un vortice di parentesi, imprigionati in un rimando costante degli sviluppi appassionanti di personaggi tanto limpidi quanto ombrosi, alla ricerca di un finale sorprendentemente appagante.

Ricordiamo infine a tutti i lettori la pagina Facebook de “La voce degli scrittori” e l’Applicazione ufficiale.


di Michele De Angelis