La “Storia dell’Arte Europea” presentata all’Accademia di Belle Arti di Brera

La Sala Napoleonica dell’Accademia di Belle Arti di Brera ha ospitato l’incontro, promosso da UTET Grandi Opere, Cose Belle d’Italia e Accademia di Belle Arti di Brera, “La civiltà e l’arte. Il senso attuale del patrimonio artistico” in occasione del quale è stata presentata una novità editoriale della casa editrice: la Storia dell’Arte Europea di Flaminio Gualdoni. Dopo il saluto introduttivo di Franco Marrocco, Direttore dell’Accademia, di Marco Castelluzzo ed Enrico Cravetto, Presidente e Amministratore delegato e Direttore Editoriale di UTET Grandi Opere, sono intervenuti James Bradburne, Direttore della Pinacoteca di Brera, Marco Carminati, storico dell’arte e giornalista, Lucia Borromeo, Ufficio Valorizzazione del FAI e Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte.

La Storia dell’Arte Europea nasce nel 2018 per celebrare il primo Anno Europeo del Patrimonio Culturale indetto dall’Ue, che si pone come obiettivo la valorizzazione di tanti elementi materiali e immateriali della nostra cultura. Non c’è dubbio che il patrimonio culturale europeo si basi soprattutto sulla forma di creatività e di comunicazione più importante dell’uomo: l’arte visiva, utilizzata dall’uomo per dare forma, non solo alla storia, ma anche per raccontare l’inenarrabile, l’invisibile, il sacro, i sentimenti, le idee dei singoli uomini e delle comunità. Una grande opera in 4 volumi (1800 pagine complessive di formato cm 24x31) che prosegue la tradizione della casa editrice di produzione di strumenti di alta divulgazione culturale.

L’opera tratta la storia dell’arte in Europa dalla fine dell’impero romano fino alla perdita della centralità europea nella seconda metà del Novecento. La fluidità del racconto è garantita dal fatto che il testo principale è affidato a un unico autore, scelto perché fra i pochi in grado di maneggiare con la stessa profondità l’intero arco della storia dell’arte europea nonché per la capacità di coniugare rigore scientifico e comprensibilità anche da parte di non addetti ai lavori: Flaminio Gualdoni, docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Su temi specifici ci si è avvalsi della collaborazione di sette autorevoli specialisti: Franco Cardini, Antonio Paolucci, Bernard Aikema, Edouard Pommier, Claudio Strinati, Fernando Marìas Franco e Nathalie Heinich. La ricchezza dell’apparato iconografico costituisce una parte centrale dell’opera. 1200 immagini, in gran parte a piena e doppia pagina, forniscono un’imprescindibile strumento conoscitivo, una vera galleria di capolavori per un percorso fatto di esperienze visive parallelo a quello testuale.

Aggiornato il 24 maggio 2018 alle ore 15:10