Cent’anni all’Eliseo: il progetto di Luca Barbareschi

lunedì 28 maggio 2018


Cento, ma non li dimostra! Del resto, il Teatro non è immortale? Dopo tre anni di “rodaggio”, dalla prossima stagione Luca Barbareschi si assume l’onere di integrare arte dal vivo e società, combattendo alle radici il fenomeno dell’impoverimento intellettuale. Barra a dritta quindi su innovazione, rigenerazione e rielaborazione della tradizione evitando le forme dannose dell’autocelebrazione. Uno spazio che sia, cioè, la “Casa degli artisti”, un laboratorio di idee destinato a contaminare con la sua forza innovativa tutti gli altri luoghi dove si fa cultura. Per Barbareschi, l’artista entra all’Eliseo con la denominazione universale di “scienziato delle idee” libero di sperimentare nuove forme narrative, pittoriche e musicali. Per fare questo, si appronta un apparato prestigioso saturando tutti gli spazi a disposizione: Foyer per il Teatro Off, Piccolo e Grande Eliseo per una serie di rappresentazioni che provocheranno grande tensione organizzativa e emotiva per la macchina teatrale e per l’intero apparato organizzativo, che ci è stato presentato ufficialmente con tutti i suoi protagonisti di rango.

Il Teatro così, come un grande colonnato del S.Pietro della cultura, diviene una sorta di religione laica proiettandosi all’esterno ma dentro la materia viva del sociale, con Eliseo Ragazzi, Europa InCanto (che porta l’opera lirica prima nelle scuole italiane e poi a teatro), Eliseo per la Scuola, Eliseo Musica, Eliseo Extra con il suo “Teatro patologico” in cui il disagio mentale si esercita terapeuticamente nell’arte dal vivo, e infine il Progetto Periferie in sinergia con il Teatro Bella Monaca. Con il metodo Barbareschi, “uno spunto teatrale può diventare pellicola cinematografica; la protagonista di un dramma storico può ispirare una fiction Rai; un romanzo può trasformarsi in sceneggiatura; un dibattito scientifico può portare a scoperte innovative”. Ad aprire il cartellone sarà il Prologo di stagione, ricco di appuntamenti che faranno vivere contemporaneamente tutti gli spazi teatrali nei mesi di settembre e ottobre, lasciando poi il testimone alla stagione di prosa vera e propria. Data la presenza in cartellone (che consigliamo di consultare integralmente sul sito dell’Eliseo) di un affollato parterre di protagonisti, non sarà possibile entrare in dettaglio nel merito e sulla trama degli spettacoli.

Alcune citazioni rapide, quindi. In fatto di tradizione, punto di forza è il Cyrano de Bergerac che vede protagonista lo stesso Barbareschi, in cui si racconta il viaggio interiore alla ricerca della bellezza di due protagonisti che da rivali in amore si scoprono fratelli. Sempre in quell’ottica, si alternano Le Rane di Aristofane, con mattatori Ficarra e Picone, e Salomè di Oscar Wilde, per l’interpretazione di Eros Pagni e di Gaia Aprea. Miseria e Nobiltà, invece, è affidata alle amorevoli cure di Lello Arena, mentre Michele Riondino, Anna Maria Guarneri e Federica Rossellini daranno vita alla trasposizione teatrale de Il Maestro e Margherita. Pilastro interpretativo dei Fratelli Karamazov del dramma dostoevskijano è Glauco Mauri, mentre Luigi Magni, per la produzione dell’Eliseo, firma lo spettacolo musicale La Commedia di Gaetanaccio. Un inno al teatro è quello di Gabriele Lavia, magistrale cultore di Pirandello che dirige e interpreta l’incompiuto I Giganti della Montagna. Ultima citazione per il formidabile collettivo comico con Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi che presentano la loro Trilogia completa: Cous Cous Klan, Animali da Bar, Thanks for Vaselina (quest’ultimo di prossima uscita anche in versione cinematografica, prodotto da Casanova Multimedia).

 


di Maurizio Bonanni