Il pensiero di Lutero nel libro di Prosperi

venerdì 22 giugno 2018


È nota l’idea che grande e profonda è la differenza esistente tra i Paesi del Nord e Sud in Europa. Per risalire alle cause storiche e culturali che spieghino questa innegabile diversità culturale, tra i Paesi Cattolici e quelli influenzati dalla Riforma Protestante, è utile leggere il libro straordinario di cui è autore Adriano Prosperi, storico della Normale di Pisa, intitolato “Lutero, gli anni della Fede e della Libertà”, edito dalla Mondadori.

La foresta è lo sfondo abituale della grande pittura del cinquecento tedesco, mentre il pettinato ed elegante giardino all’italiana domina la pittura italiana del Rinascimento. Proprio nella foresta e nei suoi luoghi dove visse Lutero da giovane, si avverte la presenza misteriosa di un Dio severo, incomprensibile e detentore di una verità suprema a cui l’uomo volge il suo sguardo angosciato, e nello stesso tempo si percepisce l’esistenza del Diavolo, simbolo del male, suo antagonista.

Nel 1505, proprio mentre attraversava il bosco fitto della Turingia, Lutero venne investito da una bufera e da alcuni fulmini che, saettandogli vicino, lo terrorizzarono, inducendolo alla conversione cristiana. Albrecht Durer, seguace della riforma avviata da Lutero, ha dipinto in un suo celebre quadro il Cavaliere, la Morte e il Peccato, che con la capacità evocatrice del linguaggio iconografico coglie in modo sorprendente i temi della riflessione teologica avviata da Martin Lutero. Dopo l’episodio avvenuto nel bosco della Turingia, Lutero entra nel convento appartenente all’ordine degli Agostiniani a Erfurt. Frequentando la facoltà teologica in questo luogo, Lutero cominciò a conoscere e comprendere il valore della filosofia della via moderna, quella che ha avuto inizio grazie alla riflessione intellettuale di Guglielmo di Occam. Agostino viene riscoperto da Lutero come il pensatore che, obbligando a meditare sulla sacra scrittura, il Vecchio e il Nuovo Testamento, si pone in antitesi con la filosofia scolastica, che aveva dominato il panorama della teologia nel corso dei secoli. L’oggetto della teologia per Tommaso d’Aquino era stato Dio, per osservare il miracolo della realtà della creazione, mentre per Lutero l’oggetto della teologia è l’uomo, considerato imperfetto per il peccato originale, al quale la misericordia divina offre la possibilità di divenire giusto e di salvarsi.

Nel libro è ampia la trattazione dei temi filosofici e teologici per capire dove e su quali punti essenziali maturò la rottura tra Lutero e il Papato romano. La scolastica mirò a stabilire una armonia tra la ragione e la fede, tipica della via antica e tomistica. Con la nuova visione filosofica, prediletta da Lutero, bisogna opporre al primato dell’intelletto quello della volontà e della libertà individuale. La salvezza dell’anima immortale, secondo Agostino, dipende dalla chiamata divina e non dai meriti umani. Da questa posizione filosofica di Agostino, derivò la idea di Lutero della giustificazione di ogni azione umana per via della fede e della carità.

Nel libro, oltre alla parte filosofica, con cui viene spiegata la posizione di Lutero rispetto alla teologia del suo tempo, è descritto e delineato in modo magistrale il contesto storico i n cui il padre della riforma ha vissuto. Se Lutero è divenuto il simbolo della libertà della coscienza individuale, denunciando la impostura della vendita delle indulgenze, avviata da Papa Giulio II e proseguita sotto il magistero di Papa Leone X, non bisogna dimenticare che questo fatto fu possibile poiché godette della protezione del Principe elettore di Sassonia Federico III, detto il Savio.

La voce di Lutero fu il segno di un mutamento radicale che investiva il cristianesimo, mentre avveniva l’invenzione della stampa, si estendevano le dimensioni della realtà con le scoperte geografiche e cambiava la percezione del rapporto tra l’uomo e Dio in epoca rinascimentale e negli anni dell’umanesimo. Lutero secondo Adriano Prosperi, è stato, proprio mentre con l’invenzione della stampa nasceva la figura dello scrittore e dell’intellettuale, l’inventore della lingua tedesca moderna e ha con i suoi innumerevoli libri contribuito a fondare la letteratura del suo Paese. 

Senza l’opera di Lutero, il principio della libertà di coscienza non si sarebbe affermato in Europa e non  avrebbe potuto assurgere al grado di Idea suprema. Lorenzo Valla, che contestò la donazione di Costantino di Roma al papato, da cui è derivato il potere temporale della chiesa cattolica, offrì un nuovo modello di critica filologica dei termini e passi del nuovo e vecchio testamento, dischiudendo un nuovo percorso di ricerca che sarà seguito sia da Erasmo da Rotterdam sia da Lutero. Agli occhi di Lutero, che si rifiutò alla Dieta di Worms di fronte a Carlo V di ritrattare il contenuto delle sue famose 95 tesi teologiche, affisse sulla porta della chiesa del convento del castello di Wittenberg, tutto quello che il Papa poteva fare era rimettere mediante la misericordia penitenze inflitte da lui e dai rappresentanti della chiesa, mentre per le anime poteva solo intercedere nei riguardi di Dio, giacché soltanto Dio poteva liberare l’anima dalle pene per i peccati commessi. Lutero trasse da questa convinzione l’accusa che le indulgenze, vendute per fare una colossale operazione finanziaria in favore della chiesa cattolica, con l’inganno che potevano evitare al peccatore la fase di penitenza dopo la morte nel Purgatorio, erano delle imposture prive di ogni fondamento teologico nelle scritture.

Questo libro di Adriano Prosperi è un capolavoro letterario e storiografico. Imperdibile.

 


di Giuseppe Talarico