Londra chiama Piano

Si intitola “Renzo Piano: The Art of Making Buildings la mostra che la Royal Accademy of Arts di Londra ha deciso di dedicare a Renzo Piano inaugurata il 15 settembre scorso: il celebre architetto ligure apre la prima delle rassegne tematiche dedicate all’architettura che verranno allestite annualmente nella nuova ala Gallerie Gabrielle Jungels-Winkler dell’accademia, aperta in occasione dei suoi 250 anni di attività.

Il tema centrale della mostra è la volontà, da parte della sua curatrice Kate Goodwin in collaborazione con il Renzo Piano Building Workshop e la Fondazione Piano, di far emergere quello che contraddistingue Piano rispetto a molti altri architetti e cioè l’aspetto poetico e artistico che accompagna la progettazione e la costruzione dei suoi edifici, riuscendo sempre a sorprendere.

Lo stesso Piano, che ha appena compiuto 81 anni, ha dichiarato che “progettare edifici vuol dire lanciare un messaggio, gli edifici raccontano storie e se le storie non sono raccontate in modo poetico vengono dimenticate”.

A questo proposito, tra le centinaia di opere realizzate, sono stati selezionati 16 progetti che hanno contribuito a rendere celebre l’architetto italiano nel mondo e che hanno modellato il profilo delle più importanti città internazionali: dallo Shard di Londra (2012), passando per il centro Pompidou a Parigi (1977), fino all’edificio sede del New York Times (2007) nell’omonima città americana o l’edificio della Menil Collection di Houston (1987).

Per ciascuno di essi, su altrettanti tavoli, sono esposti gli schizzi a mano, i fogli su cui sono state tracciate le prime idee, le foto, i modelli e anche alcune installazioni pendenti dal soffitto, tanto che lo stesso Piano ha fatto notare come la mostra “sembri un misto tra una sala di lettura di una biblioteca e un museo di scienze naturali”.

La rassegna vuole anche ripercorrere il cammino personale e professionale affrontato da Renzo Piano, da giovane studente influenzato dall’architettura della città di Genova, fino alla consacrazione internazionale come uno dei più acclamati disegnatori dei nostri tempi e lo fa con una serie di scatti in bianco e nero di Gianni Berengo Gardin, amico e collaboratore di lunga data, che testimoniano una serie di momenti privati della vita e della carriera dell’architetto.

Il cuore della mostra è “The Island”, un plastico appositamente progettato per l’occasione che riunisce 102 modelli, nella stessa scala, dei principali progetti passati e attuali: un paesaggio completo del lavoro dell’architetto che racconta con un solo colpo d’occhio la sua lunghissima e ricca carriera. Una particolarità è che quasi il 90 per cento di queste opere sono edifici pubblici, a testimoniare un’altra caratteristica del lavoro di Renzo Piano, che combinando ingegneria intelligente e leggera con l’amore per i materiali e uno scopo sociale, ama realizzare edifici pubblici perché “sono progettati per fare stare la gente insieme” perché dopotutto, “diventi un architetto per cambiare il mondo, non per sedurre”. La mostra sarà visitabile fino al 20 gennaio 2019.

Aggiornato il 20 settembre 2018 alle ore 13:07