Nobel per la Fisica ad Ashkin, Mourou e Strickland

Assegnato il Nobel per la Fisica 2018. Il premio viene attribuito a tre fisici: Arthur Ashkin, Gérard Mourou e Donna Strickland. Gli scienziati sono stati scelti dalla giuria della Reale Accademia svedese per le loro “invenzioni fondamentali che hanno aperto la strada alle applicazioni del laser” in numerosi settori, inclusa la biologia. Il prestigioso “premio alla carriera” è stato attribuito in due parti: la prima all’americano Arthur Ashkin, “per le pinze ottiche e la loro applicazione ai sistemi biologici”, uno strumento che usa un impulso laser per spostare oggetti microscopici; l’altra parte per il francese Gérard Mourou e la canadese Donna Strickland, per “il sistema di generazione di impulsi ottici ad alta intensità”.

“Abbiamo bisogno di celebrare le donne impegnate nella fisica perché sono tutte lì fuori – ha detto la scienziata – io sono onorata di essere fra loro”. Strickland è la terza donna a ricevere il premio da quando è stato istituito. L’ultimo Nobel per la fisica era stato assegnato a una donna nel 1963, Maria Goeppert-Mayer. Sessant’anni prima, l’ambito riconoscimento era stato appannaggio Marie Curie.

L’Accademia svedese sottolinea il successo del 96enne Arthur Ashkin. “È riuscito a tradurre in realtà un vecchio sogno dal sapore della fantascienza. È riuscito a sfruttare la pressione esercitata dalla radiazione luminosa per muovere oggetti fisici”. In realtà, il risultato epocale arriva già nel 1987, quando “Ashkin trattenne un batterio con le pinzette, senza causargli alcuni danno e mantenendolo vitale. Una dimostrazione strabiliante. I suoi principi, ancora oggi, sono utilizzati in biologia e biotecnologia per scoprire come funzionano i meccanismi della vita”.

Come scrive l’Accademia svedese in una nota ufficiale, il 74enne Gérard Mourou e la 59enne Donna Strickland hanno studiato a lungo “per ottenere gli impulsi laser più potenti mai prodotti nella storia dell’umanità. Il loro articolo rivoluzionario fu pubblicato nel 1985. I due scienziati avevano lavorato a un sistema per ottenere laser ad alta intensità, senza che questo distruggesse i materiali necessari per amplificare il segnale. Il loro metodo puntava a modulare la lunghezza d’onda della luce, amplificarla e poi comprimerla nuovamente”.

Aggiornato il 02 ottobre 2018 alle ore 17:35