Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” vuole dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Il risveglio di Zarathustra” di Emanuele Savassi (Mimesis Edizioni). Emanuele Savassi (1988), ingegnere operante nel mondo della finanza, è uno scrittore e musicista mantovano. Coltiva da sempre un viscerale interesse per il sapere umanistico. Ha pubblicato “Il folle volo” (2013), “Il sogno alato” (2015) e “Prometeo”, una rivisitazione della tragedia di Eschilo, sulla rivista letteraria dell’Università di Bologna “UnaSpecie!”.

La Storia

Una civiltà in fase di tramonto, paralizzata in uno stato di nichilismo passivo in cui a trionfare non è il superuomo di Nietzsche, bensì l’uomo in tutta la sua umanità e finitezza. Una condizione estrema, dalla quale occorre affrancarsi ponendo al centro nuovi rivoluzionari rapporti dell’essere umano con il mondo circostante.

“Una redenzione che verrà”, per parafrasare il titolo della prefazione ad opera del saggista Diego Fusaro, partendo da alcune idee chiave come quelle dei grandi autori della dialettica, da Marx, a Gramsci e Gentile. Così il profeta Zarathustra viene quasi invocato dall’autore, invitato a tornare in un mondo, quello occidentale e moderno, ancorato ad aspirazioni mediocri e prive di orizzonte, così diametralmente lontano da quell’etica del superamento del sé avallata da Nietzsche e Heidegger. Il filosofo tedesco Nietzsche diventa un interlocutore con cui misurarsi su temi classici riletti in chiave moderna, un lungimirante precursore di quel nichilismo sociale, inteso nella sua accezione negativa, che solo oggi trova il suo definitivo compimento. A fare da contraltare alla notte dei tempi c’è l’idea di un futuro da redimere, attraverso l’affermazione di quel superuomo nietzchiano, o meglio “oltreuomo” in divenire, capace di capovolgere i valori che regolano il suo stare al mondo, i suoi rapporti con gli esseri animati ed inanimati, con ciò che è fisico e ciò che è metafisico.

“Il risveglio di Zarathustra” è un racconto filosofico: il viaggio terreno di un moderno Zarathustra attraverso l’animo umano e i suoi lati più contraddittori. Con un linguaggio ricco di immagini e di citazioni, l’autore realizza un recupero di temi classici in chiave moderna, una visione del mondo che attinge dai grandi autori della filosofia e della letteratura. L’obiettivo di Savassi, esposto con rigore e passione, consiste dunque nel ripensamento globale del concetto di uomo alla luce della modernità, per una più ampia visione del mondo, senza sacrificare la fantasia, cioè il tratto che, a suo dire, costituisce la forza e la superiorità della letteratura sulla saggistica.

Savassi cita i grandi autori del pensiero e li rende suoi complici, interlocutori di un dibattito filosofico che si cala nel reale e cerca soluzioni, ipotizzando orizzonti futuri. “Il risveglio di Zarathustra” scuote il lettore con una presa decisa ma rassicurante, conducendolo alla ricerca di un oltreuomo che supera sé stesso, in vista di una condizione futura che deve ancora compiersi.

Aggiornato il 30 novembre 2018 alle ore 13:48