Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” vuole dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Sogniamo più forte della paura” di Saverio Tommasi (Sperling & Kupfer).

Saverio Tommasi è nato e vive a Firenze. Diplomato all'Accademia d'Arte Drammatica dell'Antoniano di Bologna, ha lavorato in teatro per quasi deici anni. Tra le sue produzioni: La mafia (non) è uno spettacolo, scritto a quattro mani con Piero Luigi Vigna. Con Uguali a chi? Omocausto, un dramma dimenticato ha vinto il Premio Firenze per le Culture di PAce dedicato a Tiziano Terzani. È reporter di Fanpage.it. Nei suoi video affronta temi di grande attualità e sensibilità. È autore di Voltagabbana. I politicanti sbruffoni che hanno cambiato l'Italia. In peggio (Scipini, 2009), Gesù era ricco. Contro Comunione e Liberazione (Aliberti, 2013) Siate ribelli, praticate gentilezza (Sperling & Kupfer, 2017) e Sogniamo più forte della paura (Sperling & Kupfer 2018).      

La Storia

Una fiaba moderna per adulti, ma di quelle che si dovrebbero leggere ai bambini. Una storia di una rara delicatezza emozionale, che regala ad ogni pagina preziosi momenti di riflessione e poesia.

Filadelfia è protagonista di un racconto che parla di cambiamento e speranza. Che invita a sognare forte, più forte del mondo che sembra pian piano appassire, della malvagità umana che distrugge gli animi più fragili, dell'omologazione sociale che tarpa le ali ai più coraggiosi. A dire sempre “sì” alle occasioni che la vita presenta, a pronunciare quella “sillaba piena di coraggio” gliel'ha insegnato il nonno, un uomo che in questo mondo non si riconosce più. Avidità di sentimenti e contatto umano, alberi che muoiono a causa degli scarichi della fabbrica, dominio dell'apparenza, mettono a dura prova quegli uomini che, invece, vivono di autenticità, ritagliandosi uno spazio fuori dal coro. Questo Filadelfia lo sa, e sa anche che il nostro è un mondo meraviglioso, capace di resistere e di rinascere. Così, quando il nonno scompare, il viaggio di ricerca intrapreso dalla protagonista si rivelerà quanto mai ricco di scoperte e di battaglie.

“Quando ancora vedeva le rondini volare in cielo a primavera, Filadelfia non sapeva che sarebbero state le ultime. Poi più niente. E neanche libellule, lumache, pesci nel fiume. Perché il mondo si era fatto grigio e sporco. Filadelfia ha sedici anni. Altissima, magra, cento soprannomi che le hanno rifilato i bulli della scuola, si è appena trasferita in una nuova città, in cerca di altri colori e di giorni meno difficili. Perché, nonostante tutto, ci prova a sognare più forte. È così che le ha insegnato suo nonno, che sa tante cose e sembra venuto, più che da un’altra epoca, da un altro pianeta. Lui, questo mondo in cui non ci si saluta più per risparmiare sulle parole e si ringhia davanti a una tastiera, non lo riconosce più. E non si dà pace per quegli alberi spogli e quel fiume logoro per gli scarichi della fabbrica di Ilvo, il principale imprenditore della zona. Il giorno in cui il nonno sparisce, tocca a Filadelfia mettersi alla sua ricerca. E si troverà a fare molto più di questo. Si batterà per salvare tutto ciò in cui crede, senza sapere se ce la farà, ma non avendo altra scelta che provarci”.

Saverio Tommasi sparge in aria frammenti di bellezza e verità, aspettandosi che sia il lettore a ricomporli, filtrandoli attraverso il proprio bagaglio emozionale e di esperienze. L'autore si serve della magia e della semplicità di quella sembra essere una fiaba, per veicolare importanti tematiche moderne su cui riflettere e senza alcun intento pedagogico, riesce nell'impresa di scrivere una storia che andrebbe letta ai bambini.

“Sogniamo più forte della paura” è un dolce grido di speranza, che si erge al di sopra di un mondo alquanto malconcio, ma che può essere salvato.

Aggiornato il 07 dicembre 2018 alle ore 14:05