Sanremo, ecco il primo festival “sovranista”

Stasera prende il via Sanremo 69. Il festival della canzone italiana sarà guidato, per il secondo anno consecutivo, da Claudio Baglioni. Il cantautore romano sul palcoscenico dell’Ariston sarà coadiuvato dai comici Claudio Bisio e Virginia Raffaele. I cantanti in gara saranno 24. Due di loro, Einar e Mahmood, ha vinto il concorso Sanremo Giovani, che si è tenuto alla fine dello scorso anno. In buona sostanza, in cantanti in gara, saranno tutti “big”.

Si esibiranno, in ordine di uscita, sul palco: Anna Tatangelo, Einar, Paola Turci, Simone Cristicchi, The Zen Circus, Loredana Bertè, Irama, Ultimo, Nek, Motta, Il Volo, Ghemon, Ex-Otago, Daniele Silvestri, Negrita, Patty Pravo con Briga, Federica Carta e Shade, Achille Lauro, Arisa, Francesco Renga, BoomDaBash, Enrico Nigiotti, Nino D'Angelo e Livio Cori, Mahmood. Gli ospiti musicali, Andrea Bocelli e il figlio Matteo, saranno protagonisti di un duetto. Dopodiché, sarà la volta di Giorgia, trionfatrice del Festival nel 1995.

Sarà il primo festival di marca “sovranista” della storia della canzone italiana. Ma Baglioni, in conferenza stampa, ha detto che “non sarà un festival politico. Almeno non nell’accezione che si può pensare. Il nostro sarà un festival che si baserà sulle canzoni. E nella parte dell’intrattenimento vincerà la leggerezza”. Claudio Bisio ha giurato che non parlerà “di migranti. Ma neanche di Venezuela, di Bolsonaro, del nuovo esame di maturità, del buco dell’ozono”. Virginia Raffaele è stata silenziosa. Si esprimerà attraverso i suoi personaggi.

Aggiornato il 05 febbraio 2019 alle ore 20:28