W i libri di carta

Non ho bambini quindi non conosco per mimesi l’argomento di cui sto scrivendo. Ma bambino lo sono stato, e dopo questa breve premessa arrivo al punto: mi dà la nausea vedere bambini tra i 2 e gli 8 anni con il cellulare - usato a mo’ di ciuccio, biberon, tata portatile - dato loro ovviamente dai genitori. Meglio un buon libro per chi sa leggere o leggerne uno a chi ancora non sa leggere. E se un libro, allora meglio che sia di carta, e lo conferma uno studio dell’Università del Michigan. Quando leggono libri stampati o quando gli si leggono cartacei, i bambini tendono ad interagire maggiormente con gli adulti rispetto a quando sono impegnati con tablet ed e-book. I ricercatori hanno preso in esame 37 coppie di genitori e i loro figli chiedendo agli adulti di leggere storie tra loro simili ai bambini, di età compresa tra i 2 e i 3 anni. Le storie erano in tre diversi formati: libro cartaceo, e-book senza illustrazioni e interazioni sonore ed e-book con animazioni ed effetti sonori. Leggendo ogni storia i genitori dovevano rimanere entro i 5 minuti di tempo.

Le interazioni tra bambini e genitori sono state osservate evidenziando il tipo e il numero di verbalizzazioni di entrambi basandosi su una minore o maggiore collaborazione alla lettura e al coinvolgimento emotivo. I genitori hanno mostrato maggior coinvolgimento narrando storie su supporto stampato e sia gli adulti che i bambini hanno interagito di più con dialoghi collaborativi del tipo “che succede qui?”. Dopo i libri cartacei l’interazione maggiore c’è stata con gli e-book arricchiti con suoni e immagini e, infine, con gli e-book normali. La ragione per cui i libri di carta funzionerebbero meglio per i bambini è che comportano meno distrazioni: gli e-book hanno pulsanti da premere e i suoni, per esempio.

Dunque, dopo aver letto l’articolo, date un libro di carta ai vostri bambini.

 

 

Aggiornato il 28 marzo 2019 alle ore 17:41