LE NOSTRE EMOZIONI DERIVANO DA UN SALTELLARE ELETTRICO DI NEURONI NEL CERVELLO

Le emozioni, come qualsiasi altra funzione mentale, risiedono nel cervello. Quando pensiamo alle emozioni a noi tutti vengono in mente immagini e ricordi o sentiamo qualcosa cui non diamo forma. Il “linguaggio” della nostra mente è dato nella realtà da cellule nervose, i neuroni, che producono impulsi elettrici i quali saltano dall’uno all’altro. So che per tutti noi immagini, odori, azioni compiute o future siano molto più belli e simpatici da pensare, più attrattivi, rispetto a circuiti di neuroni che saltano elettricamente, ma così è. Il nostro cervello - umano - si muove, si articola e funziona in questo modo.

I neuroni sono cellule che recepiscono l’ambiente esterno (odori, rumori, meccanismi, luce eccetera) e lo trasformano in impulsi nervosi che viaggiano all’interno di talune aree del cervello specifiche ove lo stesso viene decodificato, “interpretato”. Il sistema nervoso è come un circuito elettrico le cui cellule sono collegate ed ogni neurone è simile ad una pila elettrica in cui il polo negativo è l’interno della cellula e quello positivo il liquido che la circonda.

L’intero funzionamento è complesso e si avvale di neurotrasmettitori sinaptici, di steroidi tra cui gli ormoni sessuali (testosterone, progesterone, estrogeni) e di peptidi che sono molecole che modulano tutte le attività cerebrali (sono formati da aminoacidi, le unità costitutive delle proteine). Il “messaggio” neuronale arriva così al sistema limbico che è l’insieme di alcune strutture del cervello quali l’amigdala (paura ed ira), l’ipotalamo (che dà risposte fisiologiche delle emozioni), il giro cingolato e l’ippocampo ovvero il centro di consolidamento dei ricordi.

Questi organi comunicano ed interagiscono con altre funzioni quali il movimento, il linguaggio o la cognizione. Con le nuove tecniche, ad esempio di neuro-imaging, sta divenendo chiaro l’intero funzionamento dei meccanismi neurologici responsabili delle nostre risposte emotive. Si è scoperto così lo stretto legame tra emozioni, cognizioni e comportamento. È ormai certo che le emozioni, ad esempio lo stato d’animo di una persona, influenzino profondamente la nostra intelligenza, i nostri comportamenti e la stessa conoscenza ed apprendimento umani. Sembra sia praticamente impossibile apprendere ed imparare in situazioni di forte stress o ansia, perché la stessa informazione recluta pochi circuiti neuronali cosicché si riduce in maniera drastica la formazione di nuovi collegamenti e diventa oggettivamente (mancando i circuiti neuronali) impossibile imparare. È stato provato che l’apprendimento e la memoria funzionano ricorrendo circostanze e stati d’animo positivi e rilassati, senza stress od ansia, senza negatività.

Emozione, razionalità ed intelligenza si fondano tutti sulla elaborazione da parte dei neuroni cerebrali e convergono per la intrapresa delle decisioni e del nostro comportamento umani. L’ipotalamo controlla il sistema motorio e fa da ponte tra il sistema nervoso centrale, quello periferico ed il sistema endocrino. Paura, disgusto, rabbia, gioia, tristezza attivano l’amigdala, peraltro con modi di attivazione differenti. La corteccia cerebrale si occupa di processi quali la memoria, l’attenzione, la percezione, la cognizione, il pensiero, il linguaggio e la coscienza. Essa interviene anche nelle emozioni registrando i cambiamenti nel nostro organismo. Il cervelletto coordina i nostri muscoli e l’equilibrio, interviene nella regolazione delle emozioni ed è collegato con il sistema nervoso autonomo.

Comunicare con il pensiero, “leggere” la mente, osservare e “leggere” le emozioni, stanno diventando via via possibili grazie a metodi e tecnologie nuovi, grazie a studi scientifici avanzati che progrediscono oggi in maniera esponenziale. Si tratta di sistemi di stimolazione cerebrale, di optogenetica - che è la tecnica che combina l’ottica con la genetica e che funziona rendendo fluorescenti i neuroni che si attivano nel nostro cervello -, di interfacce che consistono in meccanismi di connessione in grado di ricevere e trasmettere segnali ai circuiti neurali coinvolti nelle emozioni. Le interfacce computer/cervello stanno integrando il mondo naturale con quello tecnologico portando verso l’emozione artificiale e la comprensione delle emozioni da parte delle macchine. Dopo l’intelligenza artificiale linguistica e quella logico-matematica gli scienziati e studiosi stanno puntando sulla intelligenza artificiale emotiva. Ad oggi sembra essere questa la strada per rendere noi esseri umani mortali non più “a tempo”, non più mortali.

Aggiornato il 03 aprile 2019 alle ore 15:18