L’universo cinematografico dell’isola raccontato attraverso un viaggio lungo 104 pagine. La magnifica visione, Il paesaggio siciliano nel cinema (40due edizioni, 29 euro) è il magistrale ultimo capitolo sull’iconografia audiovisiva della Sicilia firmato da Sebastiano Gesù. Il saggio del compianto storico e docente di cinema di Santa Venerina (comune in provincia di Catania) è stato presentato nella sede nazionale del Centro studi cinematografici, in Via Gregorio VII, a Roma, nell’ambito delle Conversazioni sul cinema 2019.

Sebastiano Gesù, rappresenta, da almeno un trentennio, un autentico punto di riferimento per i cineasti siciliani e per tutti quei registi che hanno scelto l’isola come oggetto del loro racconto cinematografico. Ha insegnato Storia e critica del cinema alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania e al Centro Sperimentale di Cinematografia, sezione documentari di Palermo. Ha diretto numerosi festival, rassegne e cineforum.

L’immagine di copertina del libro è tratta da La terra trema di Luchino Visconti (1948). Il testo contiene anche le bellissime riproduzioni dei manifesti cinematografici originali della storia cinematografica siciliana, che fanno parte dell’archivio personale di Sebastiano Gesù. Il saggio riporta una nota introduttiva del presidente del Csc Sicilia Ignazio Vasta, una prefazione della docente e regista Elena Russo e una presentazione del documentarista Sebastiano Pennisi. Il libro è diviso in nove capitoli: L’Isola come set, volti e luoghi di Sicilia; Dalle origini agli anni Trenta; Verga, Lampedusa, Visconti e il cinema; La Sicilia di Pietro Germi; Francesco Rosi e i misteri di Palermo; Pasolini e la Sicilia; Il mondo contadino da Pirandello ai Fratelli Taviani; Giuseppe Tornatore: la Sicilia è uno schermo a tre punte; Pasquale Scimeca: il mondo visto dalle Madonie.

Alla presentazione romana sono intervenuti lo stesso Vasta, il regista Nello Correale e la moglie dell’autore Rosa Parisi. Correale, direttore artistico del Festival internazionale del cinema di Frontiera, ha pensato di istituire un premio dedicato a Sebastiano Gesù. “Il suo – chiosa Correale – è sempre stato un lavoro di vera e propria detection sulla materia cinematografia da trattare. È un lavoratore analitico. Un operatore e organizzatore culturale straordinario. Ma riesce a curare, innanzitutto, i rapporti umani con i cineasti oggetto della sua analisi. Compie un lavoro di analisi molto preciso. Non ho dubbi: Sebastiano Gesù è stato un creatore di film di carta”.

Secondo Ignazio Vasta, “il Sebastiano Gesù descritto da Correale è quello che ho conosciuto. Sebastiano è sempre partito dal libro per arrivare al cinema. Dalla letteratura allo schermo. Ama curare le sue opere fino alla fine. Rosa lo ha aiutato molto. E lui ce l’ha fatta, ancora una volta, nonostante la malattia”.

Per Rosa Parisi, “Sebastiano va ricordato con una nota lieve. Ha sempre odiato i cimiteri e le commemorazioni. Un fatto è certo: per Sebastiano ogni film deve essere vivisezionato. Per goderne sempre. Per queste ragioni abbiamo deciso di non disperdere il suo patrimonio. Vogliamo creare una fondazione. Sebastiano non è morto. Vive. Attraverso i suoi libri e i racconti degli uomini e delle donne di cinema che ha conosciuto”.

E allora, eccoli i libri di Sebastiano Gesù. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Pietro Germi e la Sicilia (1987); Salvatore Giuliano (1987); Le Madonie, cinema ad alte quote (1995); La Sicilia della memoria, cento anni di cinema documentario nell’Isola (1999); L’Etna nel cinema, un vulcano di celluloide (2005); La terra trema, un film di Luchino Visconti (2006); La Sicilia tra schermo e storia (2008); Sulla strada dei mille, Cinema e Risorgimento in Sicilia (2011); Oltre lo sguardo, la memoria: Leonardo Sciascia e il cine-documentario (2015); Pier Paolo Pasolini e l’Etna, il deserto e il grido (2016); L’arte del silenzio, le origini del cinema in Sicilia (2018).

L’ultimo libro di Sebastiano Gesù, La magnifica visione, Il paesaggio siciliano nel cinema, si apre con una sua commovente dichiarazione d’amore nei confronti del mondo cinematografico. “Questa pubblicazione – scrive l’autore – vuole essere un catalogo immaginifico, un racconto per immagini della straordinaria avventura dell’isola nel cinema. Un itinerario che abbiamo intrapreso con passione per raccontare di un antico, ininterrotto e incorruttibile amore lungo tutto un secolo. Di questo amore vorremmo poter svelare i segreti, le intermittenze, ammirandolo in silenzio, senza parole, come se ci trovassimo, ultracentenari, sopravvissuti spettatori di un cinemino di periferia, dinnanzi a un fluente repertorio di immagini mute, un lunghissimo piano sequenza, di un unico, interminabile film. Non, quindi, una storia visiva del cinema siciliano ma un archivio visivo”.

Quella di Sebastiano Gesù è una “testimonianza sincera di un’impostura che, nella sua ingannevole mistificazione, contiene profonde verità perché, stranamente, nel cinema la verità emerge più facilmente dalla menzogna che dal dato reale. Testimonianza che tenta disperatamente di alzare la voce, di puntare il dito contro l’indifferenza e l’incuria da parte delle istituzioni politiche e culturali isolane verso il patrimonio di inestimabile valore (culturale, storico e sociale), che rischia di disperdersi, irrimediabilmente, prima di essere raccolto, organizzato, catalogato nei luoghi deputati. In tal senso, questa antologia visiva ha una sua necessità di esistere. Essa è la sintesi di un discorso amoroso che abbiamo intavolato da oltre un ventennio sul cinema e la Sicilia: dentro vi sono evocati i trasalimenti del cuore e i ragionamenti che il cuore non sente”.

Aggiornato il 03 maggio 2019 alle ore 13:08