Un’estate molto calda, d’un calore infernale questa per il mondo dell’arte contemporanea. Tra Roma e Londra, infatti, è nuovamente riemerso dall’ombra uno dei dipinti più singolari e inquietanti del nostro tempo, un’opera che pochi hanno avuto modo di vedere da vicino, della quale esistono immagini tra le più disparate e che attualmente ha una valutazione esorbitante di alcuni milioni di euro.

Il dipinto è conosciuto come Michael’s gate e normalmente viene attribuito a un originale pittore romano, ma la sua storia, almeno quella ufficiosa, è ben altra. L’opera è attualmente contesa non soltanto da collezionisti, galleristi e mercanti, come sarebbe normale, ma per le sue peculiarità “sovrannaturali” a essa sono interessati molti altri personaggi. Un po’ come la “Nona porta”, si dice che questo dipinto non sia stato realizzato dall’uomo, ma direttamente dal Signore delle Tenebre durante una notte e un particolare rito avvenuto in una dimora cinquecentesca dell’Urbe alla presenza di alcuni occultisti tra i quali Demofilo Brandani. Il dipinto è ambito anche – come è oggi normale – da alcune fondazioni bancarie e lobby, in quanto la vulgata vorrebbe che il suo possesso generi “potere e ricchezza”, e forse è per questo che il suo attuale possessore nonché autore ufficiale, non vuole cederlo e sebbene ogni tanto lo esponga al pubblico in occasioni particolari e in aste esso poi, regolarmente, viene ritirato prima della sua vendita.

Qualche giorno fa, Michael’s Gate è stato presentato in una serata avvenuta su una terrazza romana con vista Colosseo e prima ancora a Londra, alterando nuovamente l’equilibrio dell’attuale mercato d’arte e non solo, per poi rientrare nella misteriosa e inaccessibile collezione del pittore Gilberto Di Benedetto o forse di un altro estimatore che preferisce restare sconosciuto.

Tutto questo ancora una volta per dire, all’incolto e all’inclito, come insieme all’immenso e non sempre specchiato giro d’affari dell’arte di oggi, tra banche, fondazioni e mercanti che utilizzano le opere – anch’esse spesso non eccelse – come vero e proprio denaro alternativo, creando così a tutti gli effetti un mercato parallelo che genera ricchezza senza reale motivazione, ne esista un altro che riguardi gli stessi personaggi di “potere” ed altri, che da sempre utilizza strumenti, che gli scettici possono anche disprezzare, legati al mondo dell’occultismo e anche della stregoneria per i suoi scopi.

Chiunque, come è avvenuto per chi scrive e altri pochi amici, avesse dunque la possibilità di vedere da vicino questa affascinante ma terribile opera, sappia che di certo, in essa, sotto il suo fuoco celestiale e solare si cela quello sulfureo e inestinguibile degli inferi, e forse proprio per questo tutti lo cercano e tutti lo vogliono… Sono tempi oscuri.

Aggiornato il 18 luglio 2019 alle ore 16:30