Da “Occupy Wall Street” ad “ammazziamoli tutti ’sti ricconi”. Magari mettendoci una maschera da clown. E fomentando disordini di piazza e rivolte stile anni ’70. Al di là del fatto che il film “Joker” sia molto bello e ancora più magistrale sia la interpretazione da Oscar di Joaquin Phoenix, il messaggio di Todd Phillips, il regista, è sottilmente devastante e demagogico: i ricchi americani sono tutti egoisti e meritano la pistolettata in fronte che anche Arthur Fleck nella ipotetica Gotham City della pellicola, dopo aver preso tanti calci in faccia dalla vita, decide di restituire di volta in volta ai suoi aggressori.

Cioè a tre bulletti incontrati in metro che escono da Wall Street e molestano le persone, a un presentatore televisivo di successo impersonato da Robert De Niro, nonché a un candidato alle elezioni americane. Fleck è un emarginato che vive con una madre psicopatica. Che lo aveva adottato forse dopo una relazione con un uomo potente. Il suo problema è che ride come un pazzo per sfogare le proprie emozioni represse. È sotto psicofarmaci pure lui, sogna di diventare un comico ma intanto è in cura ai servizi sociali e fa un lavoro da pochi soldi. Sembra l’italiano medio che percepisce il reddito di cittadinanza: emarginato, pieno di rabbia e con tendenze delinquenziali violente.

Alla fine la rabbia, come le sue risate, esplodono in Gotham City. E gli omicidi del Joker diventano di moda. Anzi sono emulati da una folla di morti di fame che sfasciano tutto peggio dei black bloc e che si ispirano alle performance di Phoenix e al suo omicidio in diretta tv.

Per essere bello, anzi strepitoso, il film lo è. Rimane questo messaggio di odio e invidia sociale nonché il giustificazionismo di tanta violenza omicida che oltre a essere banale e pericoloso comincia a mostrare la corda. Applaudiremmo molto volentieri un film anticonformista dove tutte queste masse di diseredati che pretendono il potere – come “i creature” pretendono “a pucchiacca” in mano – vengano rimesse al proprio posto nella società a calci nel sedere. Perché la ricchezza, il potere e anche l’irrilevanza sociale si meritano. Esattamente come i colpi di pistola in faccia esplosi dal Joker ai propri nemici di classe.

Aggiornato il 01 ottobre 2019 alle ore 13:21