La Festa del cinema di Roma “si tinge” d’America

Il cinema statunitense dà corpo e prestigio alla Festa del Cinema di Roma.  Sono due le star americane attese alla quattordicesima edizione della kermesse diretta da Antonio Monda, in programma da oggi fino a domenica 27 ottobre: Edward Norton (nella foto), che presenta il film Motherless Brooklyn – I segreti della città, da lui diretto, scritto e interpretato, ed Ethan Coen, che terrà un incontro con il pubblico.

Ma l’evento più atteso all’Auditorium Parco della Musica è la proiezione del film The Irishman di Martin Scorsese, che lo stesso Monda ha definito “il film più bello dell’anno”. Una sorta di epica saga della criminalità con tanto di contro storia americana sullo sfondo, come l’omicidio Kennedy e lo scandalo Watergate”.

La Festa si conferma un’ottima rassegna del meglio del cinema mondiale. Di certo, non un festival di anteprime assolute. I temi principali dell'evento cinematografico sono: l’universo femminile (19 le registe donne), la letteratura, l’emigrazione e l’ambiente.

La presidente della Fondazione Cinema per Roma, Laura Delli Colli, ha parlato dell’identità della rassegna capitolina. “Da una parte – ha detto – c’è una Festa iconica e glamour, come è nel manifesto con Greta Garbo, e dall’altra, c’è uno spirito da adolescente, da quattordicenne, proprio come gli anni che compie quest’anno”.

I numeri della Festa del Cinema sono, comunque, notevoli: 25 i Paesi partecipanti, 37 le anteprime mondiali, tre le internazionali, 12 le europee e 18 le italiane. In concorso figurano film come Downtown Abbey di Michael Engler, atteso spin-off della serie tivù che segue le appassionanti vicende dell’aristocratica famiglia Crawley, il documentario di Werner Herzog, Nomad. In The Footsteps Of Bruce Chatwin, sull’inquieto scrittore e viaggiatore.

Tra gli irrinunciabili, Waves di Trey Edward Shults con la storia di Tyler, giovane afroamericano, promettente campione nella squadra di wrestling, a cui capita qualcosa di inaspettato e Where’s My Roy Cohn?, ovvero un film biografico su un avvocato e campione delle arti oscure della politica americana.

Per l’Italia sono tre i film in selezione ufficiale: Il Ladro di giorni di Guido Lombardi, con Riccardo Scamarcio, che interpreta un personaggio uscito di prigione, che compare improvvisamente a un figlio di 11 anni che non ha mai conosciuto; Santa Subito di Alessandro Piva ci porta a Bari a fine anni Ottanta, con la storia appunto di Santa, venti anni, divisa tra fede cristiana e fame di vita e, infine, Tornare di Cristina Comencini, film di chiusura, con protagonista Alice, quarant’anni, che rientra dall’America dopo una lunga assenza e trova nella sua casa una strana presenza.

La musica è una straordinaria protagonista di questa quattordicesima edizione festivaliera: si va da Pavarotti (Pavarotti di Ron Howard) ai Negramaro (Negramaro. L’anima vista da qui di Gianluca Grandinetti), film incentrato sugli ultimi tre anni della band salentina. Poi, documentari su Bruce Springsteen e Kurt Cobain. Per non parlare del biopic Judy con Renee Zellweger nel ruolo di Judy Garland.

Tra gli eventi speciali vanno menzionati: Cecchi Gori – di Vizi e di Virtù, docufilm diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli e Interdependence, un film-progetto che affronta il tema dei cambiamenti climatici, dando voce a 11 storie originali dirette da registi indipendenti dei cinque continenti. Infine, sempre sul fronte Cecchi Gori, domani nel Foyer Sinopoli, si inaugura l’esposizione “Cecchi Gori, una famiglia italiana”: in mostra, la storia di una delle più importanti realtà produttive del nostro cinema.

Aggiornato il 18 ottobre 2019 alle ore 09:14