“Il suono della voce” di Tosca nei suoni delle voci dal mondo

Martedì scorso è stato proiettato per la stampa all’interno del Parco della Musica - in occasione della 14ma Festa del Cinema di Roma - il documentario “Il suono della Voce”.

Il video-racconto, ideato da Tosca per la regia di Emanuela Giordano (prodotto da Leave e Rai Cinema), prende il titolo dalla canzone scritta per lei da Ivano Fossati, il cantautore per eccellenza. Le immagini proiettate sono un concentrato di tre anni di tournée internazionale, di viaggi, di conoscenze, cultura musicale, culinaria, tradizioni (e per chi ha più fantasia, anche di odori) che l’artista romana ha minuziosamente raccontato con la propria voce narrante, oltre che cantante…

Il viaggio in musica è partito da Tunisi per poi proseguire per Algeri, Rio de Janeiro, Brasilia, San Paolo, Belo Horizonte, Parigi, Lisbona e infine Genova. Le contaminazione non fanno bene solo alla musica, fanno bene alla cultura, all’anima. Ci fanno rendere conto in modo “leggero” che un mercato di Tunisi o Algeri può essere uguale al mercato della Vucciria di qualche anno fa. Addirittura i vocalizzi emessi dagli ambulanti hanno lo stesso suono dei venditori nostrani che, se offrono il pesce piuttosto che le spezie, lo si capisce dalla lunghezza del vocalizzo che emettono: uguale, universale. Un bambino che gioca a pallone per le strade del mondo, soprattutto se è l’unico bene che possiede, lo si riconosce dal grande sorriso e dagli occhi profondi e lucidi: uno scugnizzo. Il tamburo di Alessia Salvucci suona una musica simile alla “Rumba degli scugnizzi” di Raffaele Viviani facendo da sottofondo musicale a molti degli spostamenti da città in città. In ogni luogo una scoperta non solo umana. Bello è stato vedere l’arrivo in Brasile e scoprire come lì la musica è tenuta in grande considerazione, basti pensare che l’aeroporto di Rio è intitolato al cantautore Antônio Carlos Jobim, l’inventore della bossa nova.

Speriamo solo che questo gioiello venga visto da più persone possibili, anche per conoscere le preziose interviste e i duetti con straordinari artisti incontrati strada facendo. Artisti del calibro di Marisa Monte, Ivan Lins, Luisa Sobral, Lotfi Bouchnak, Sirille Aimée, Rogè, Alice Caymmi, Mariene De Castro, Aline Calixto, Vincent Segal, Awa ly, Salim Dada, Evandro Dos Reis, Maria Anadon, Thiago Delegado e, a conclusione del viaggio, nella città di Genova un lungo abbraccio con chi, a dire di Tosca, ha scritto la canzone della sua maturità: Ivano Fossati.

Il lungo percorso è stato affrontato con la collaborazione di quattro fantastici musicisti, la già citata Salvucci e gli straordinari Massimo De Lorenzi (chitarrista), Ermanno Dodaro (polistrumentista) e Giovanna Famulari che farebbe suoni anche con il vento. Una bravissima pianista, ma sarebbe riduttivo, violoncellista, ma sarebbe riduttivo anche quello, allora diciamo che è una grande musicista che ha affrontato durante questo viaggio un delicato problema di salute, col sorriso sulle labbra, è riuscita a stringere amicizia con un musicista incontrato per caso in una sala di dialisi. La musica ha un linguaggio universale, un linguaggio che unisce, nobilita. La musica va portata nelle scuole, senza se e senza ma. Faccio fatica ad uscire dalla sala… si può chiede un bis?

Intanto nel pomeriggio dello stesso giorno a sigillo del tour, è stato presentato il nuovo disco di Tosca “Morabeza” in uscita in tutti i negozi di dischi e store digitali dal 25 ottobre. Prodotto e arrangiato da Joe Barbieri, il lavoro discografico contiene canzoni originali e canzoni della tradizione della musica del mondo. Il suono della voce di Tosca si esprime in quattro lingue, e si fonde con tutti gli ospiti che l’affiancano in questa avventura. Un assaggio lo si è avuto col mini live e con la special guest Rogê. Canto e incanto, di voci e arte che precedono il nuovo tour teatrale internazionale del 2020.

Aggiornato il 25 ottobre 2019 alle ore 11:26