“Qualcosa in comune” (oltre al cognome Graiani) al Tirso fino al 15 dicembre

L’Altro Teatro è una rubrica settimanale de “L’Opinione delle Libertà” curata da Giò Di Sarno. Si tratta di uno spazio in cui si vuole dare visibilità a spettacoli, opere teatrali in particolare, che pur avendo per protagonisti artisti di talento e soggetti interessanti, faticano ad avere voce sui media nazionali. I quali, come spesso succede, non dedicano molto spazio ad approfondire le proposte di teatri periferici. Ed è proprio in questi teatri, cosiddetti Off, dove spesso si esibiscono attori pieni di talento e si rappresentano gli spettacoli più interessanti. L’intento di questa rubrica è, perciò, quello di fornire un’informazione aggiornata allo spettatore, il quale spesso è ingolfato dalla pubblicità dei “soliti noti” e incanalato in un’unica direzione. In questo caso, senza fare discriminazioni al contrario e compatibilmente con lo spazio settimanale, si darà voce a tutti, senza distinzioni. Andando sul posto, sedendosi in platea e riportando esattamente reazioni e sensazioni del pubblico, facendo così da tramite per fomentare l’interrelazione fra spettatori e spettacolo.

Una volta in virtù del Natale ci si riuniva davanti al camino e pensando alle feste si decideva cosa portare in tavola ai parenti oppure cosa far trovare sotto l’albero. A casa Graiani ci si è riuniti davanti a un pc per pensare cosa portare in scena nelle feste natalizie ed è uscita fuori una commedia che ha radunato sul palco quasi tutti i membri della famiglia. E, come in ogni nucleo familiare, c’è sempre una zia che arriva ad allietare la festività. In questo caso la zia si chiama Nadia Rinaldi, amica nella vita della co-protagonista Milena Miconi in Graiani e dunque zia acquisita della promettentissima Sofia Graiani.

La storia concepita dalla creatività del regista Mauro Graiani e prodotta da Francesco Bellomo narra di due donne diversissime per modi di pensare, per l’aspetto fisico, per il colore dei capelli, per l’uso o non uso dei social, ma che, nonostante tutto, hanno: “Qualcosa in comune”. La commedia si svolge per molto tempo nel proscenio, dando modo di osservare da vicino due professioniste come la Miconi e la Rinaldi affiatate, spedite, sincronizzate. Le battute incalzanti fanno percepire la confidenza e l’amicizia oltre la scena. Le allusioni sottaciute si sprecano, ma tutto molto delicato, niente volgarità e nemmeno una battuta pesante. Si ride “de core” osservando la Rinaldi che ti avvolge con il suo temperamento e ti strega con gli occhi, si ride con dolcezza osservando l’elegante presenza della Miconi (che nonostante le due figlie sembra una teenager) facendo gridare al miracolo molte delle signore presenti. Anna e Aria (questi i nomi in scena) scoprono alla fermata di un autobus, davanti a un portone, di avere una relazione sentimentale di natura diversa con lo stesso uomo.

Buio. Finisce il primo tempo, si apre il sipario e si presenta un’altra scena. Le due donne, che in un primo momento si stavano accapigliando, si scoprono alleate per vendetta. Entrano nell’appartamento del doppiogiochista e si trovano davanti ad una nuova serie di equivoci al cospetto della bellissima e giovanissima Sofia. Ma se il Don Giovanni (per dirla con il nome del personaggio inventato dal commediografo spagnolo Tirso de Molina, quello che ha dato anche la denominazione al teatro) si vede con una il lunedì, mercoledì e venerdì, con l’altra il martedì, giovedì e sabato, con la ragazzina quando? La domenica. Tra malintesi, malumori e malanni ci si avvia ad un finale col botto. Una commedia gradevole da vedere con tutta la famiglia e da osservare come si trasmette l’arte nelle famiglie circensi. In questo caso passando dalla mamma Milena alla figlia Sofia fino alla piccola di casa (assente in scena ma presente dietro le quinte) che magari erediterà la scrittura del papà.

Tutto il cast ha deciso di sostenere con lo spettacolo una campagna di sensibilizzazione in favore di Salvamamme, l’associazione che fornisce sostegno umano e psicologico alle mamme e ai bambini meno fortunati. Liniziativa solidale Qualcosa in comune... con Salvamamme" tramite la quale, grazie alla disponibilità del direttore artistico, Achille Mellini, il pubblico potrà esprimere la propria generosità, per tutta la durata degli spettacoli, donando scorte di pannolini e latte in polvere (che potranno essere lasciati al botteghino). Un gesto “in comune” da condividere con amore e altruismo.

Teatro Tirso de Molina, via Tirso 89, Roma. Info e prenotazioni: 06/8411827;​ [email protected]

Aggiornato il 13 dicembre 2019 alle ore 13:10