A Loreto Aprutino largo a “Del Piero… l’etica del calcio”

venerdì 20 dicembre 2019


La maglia, il pallone e gli scarpini della prima partita in Nazionale giocata nel 1995 da Alex Del Piero. Cimeli unici in mostra in uno spazio insolito, il Museo di Storia dell’Arte Olearia di Loreto Aprutino (Pescara). Inaugurata il 14 dicembre, fino al 6 gennaio e con ingresso gratuito sarà possibile ammirare l’esposizione.

Lì, dove tutto il resto dell’anno c’è un Laboratorio Permanente di Artigianato Artistico (voluto dal Comitato per il Centro Storico Lauretum e Italia Nostra sezione di Penne) con annessa Sala Panel Test. Lì, dove un tempo c’era un antico palazzo del Cinquecento, oggi si ripercorro le diverse fasi della produzione dell’olio, ricchezza primaria del territorio Vestino. Lì, proprio tra quei preziosi reperti esposti di epoca vestina (italico-romana), dove balzano agli occhi i resti di un torcularium, ovvero di un trapetum oleario di epoca romana, così come descritto da Catone il Censore e da Plinio il Vecchio, c’è un filo conduttore che lega questo primo trapetum ai quattordici frantoi che oggi sono in funzione nella cittadina: quello di una ininterrotta vocazione prettamente agricola dei loretesi, in particolar modo alla sapiente arte di produrre un eccellente olio extravergine d’oliva. E proprio un ramoscello di ulivo spicca nel becco delle due colombe che lo reggono, emblema dell’Università di Loreto (antica amministrazione locale).Perché di olio eccellente si parla, che fa coppia con un’altra eccellenza com’è il calciatore Alex Del Piero. E fa tenerezza vederlo bambino, sulla cassetta “Lemonsoda” capovolta a far da podio, mentre ritira nel 1981 il suo primo trofeo. Ne è passata d’acqua sotto i ponti da quel giorno. Eppure al suo talento, Renato Mariotti ha voluto dedicare la mostra “Del Piero… l’etica del calcio”.

Chi è Renato Mariotti? Un uomo d’altri tempi. Un signore con in tasca il Premio Nazionale Italiano Fair Play dato dall’omonimo Comitato presieduto da Ruggero Alcanterini. Lui, profondo conoscitore della storia del calcio nazionale e locale, convince tutti del ruolo sociale che ha il tirare calci a un pallone. È lui, che ha riportato nelle aule scolastiche l’immagine di un calcio pulito che promuove sentimenti positivi e valori sociali come l’amicizia e la solidarietà. Basta guardarlo negli occhi per capire la sua passione. Renato è contagioso. Come è contagiosa la curiosità che fa nascere per la sua preziosissima collezione di cimeli calcistici come palloni, scarpe da calcio, giornali sportivi, ripercorrendo la storia dei mondiali di calcio a partire da quelli disputati nel 1930 in Uruguay fino all’ultimo mondiale del 2010 in Sud Africa.

C’è perfino il primo pallone di fine Ottocento con il quale il Genoa ha giocato le sue partite d’esordio, pezzo significativo del calcio italiano. Nella collezione di Renato Mariotti c’è anche la prima scarpa prodotta dai fratelli Adolf e Rudolf Dassler nel 1925, antecedentemente al loro diverbio e divisione in Puma e Adidas. In collezione anche un’altra curiosità legata al primo mondiale del 1930, ossia i due differenti palloni con i quali vennero giocati i due tempi della prima partita: l’arbitro designato, il belga Jean Langenus, ad inizio incontro risolse infatti così il bizzarro litigio per il quale ciascuna squadra voleva giocare con il proprio pallone da calcio. Ma la motivazione che lo spinge a portare in giro i cimeli, avendo creato nel paese benedetto da San Zopito il primo Museo Itinerante del Calcio, è la storia di un “Pallone” che riporta in primo piano problematiche sociali delle più svariate provocando, inevitabilmente, una riflessione sullo sperpero di denaro e sullo show mediatico che fanno da cornice ad ogni evento di calcio. I loretesi lo conoscono bene. Come ne riconoscono il successo di ogni iniziativa che lo coinvolge.

Ovviamente, a dare il benvenuto al visitatore, c’è il pallone di pezza usato nell’altro mondiale, quello che giocarono in strada i bambini durante la seconda guerra mondiale. Il pallone esposto è stato realizzato dai bambini delle classi IV della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Loreto Aprutino (Pe) all’interno della “Pausa Didattica” - Laboratorio Calcio “Il viaggio di un Pallone”.


di Roberta Maresci