Negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso - sembrano trascorsi mille anni - in Italia non meno che nei Paesi anglosassoni, Oltreoceano e in Francia, esistevano molti spazi per quegli artisti, pittori e scultori, spesso dediti all’arte applicata dell’illustrazione professionale relativa al campo dell’immagine fantastica, o per meglio chiarire, volta al creare le copertine di libri di narrativa di fantascienza, di fantasy e di horror.

Anche coloro che non seguono il genere, avranno presente per averli visti emergere come nimbi dalle edicole o nelle librerie, le famose copertine di Karel Thole, quelle con il “tondo rosso” di Urania, oppure le rutilanti immagini di Frank Frazetta con i suoi guerrieri, i démoni e le donne dai prosperosi ed eburnei seni.

È esistito per alcuni decenni un mondo artistico fantastico del “Fantastico”, un ambiente vivace e vitale, culturalmente ricco, dinamico, spesso anche divertente, composto da pittori immaginifici e spensierati, in grado di trasmutare i loro sogni in immagini meravigliose e splendide, concedendo a chi resta ancorato a questa terra, il potere di viaggiare senza muoversi oltre i bastioni di Orione, di là dall’ultima frontiera o lungo gli oceani del tempo. Era un’età di “magia” dove la realtà trasfigurava in un viaggio verso l’infinito e oltre, all’ombra del Dei e alla corte degli eroi. Dipinti dai colori corruschi e dalle tecniche sublimi, hanno campeggiato sui libri e nelle gallerie più d’avanguardia, in una corsa al futuro che il Futurismo non ha mai neanche immaginato e in un ricordo di altri tempi dove tutte le donne sono splendide e il destino si gioca sul filo delle spade.

Poi giunse la lunga notte. Quel mondo fiabesco e rutilante, dove le navi da battaglia in fiamme davanti alle porte di Tannhäuser vanno perdute come lacrime nella pioggia, lentamente ma inesorabilmente si riduce e scompare, da noi in Italia, non in Francia, non in Inghilterra non negli Stati Uniti d’America.

La corsa al profitto dell’editoria e non più al gusto della bellezza e dell’arte, fa sì che anche gli spazi espositivi, le mostre e le gallerie dedicate a questo particolare genere vadano estinguendosi sino quasi a svanire del tutto. Si stava rischiando di perdere uno dei tesori culturali e non solo artistici più preziosi del panorama italiano, se non fosse che, nei mesi scorsi, con la felice e avventurosa intuizione di un gallerista romano, il pittore surrealista Gilberto Di Benedetto, alla direzione della galleria Sallustiana di Roma, con la complicità di alcuni importanti nomi del panorama della letteratura di fantascienza e di fantasy del nostro Paese, quali Sergio Giuffrida e Gabriella Scialdone, Enrico Rulli, Davide Mana e Massimo Tassi, tutti loro hanno deciso di compiere un’impresa che ha il gusto dell’avventura più azzardata: trasformare la galleria Sallustiana nel primo centro espositivo d’arte legata al fantastico in Italia con mostre di artisti professionisti ed emergenti, sia del nostro Paese sia provenienti dall’estero.

La Sallustiana, in via Sallustiana 27a, a pochi passi dall’Ambasciata americana, quindi vuole riprendere il cammino interrotto anni fa con l’arte e il mondo dell’immaginario fantastico presentando mostre, eventi artistici e performance legati alla fantascienza al fantasy e all’horror, con una programmazione di caratura internazionale sotto la direzione di un gruppo di esperti del genere.

Si comincerà con una mostra di opere d’arte a tema fantastico, collezionate nel corso della pluridecennale esperienza di “Yorick Fantasy Magazine”, per poi proseguire con altri grandi autori nei mesi a venire, in una sapiente miscela di art pittorica, scultura, video, musica teatro e letteratura, aperta al pubblico e a coloro che non hanno paura di sognare ad occhi aperti.

È una nuova speranza.

Aggiornato il 14 febbraio 2020 alle ore 10:58