Chi è Guido Roncalli di Montorio?

La mia è una antica famiglia bergamasca; un ramo di questa famiglia ha dato i natali a Papa Giovanni XXIII, l’amatissimo Papa Buono, che abbiamo avuto la fortuna di avere non solo come persona legata da vincoli familiari, ma anche come amico: mio nonno Guido, ambasciatore, lo conosceva bene. Nel 2008, per il cinquantesimo anniversario dell’elezione di Papa Giovanni, ho voluto ideare il recital per voce e violoncello “Roncalli legge Roncalli”, dove io racconto Papa Roncalli inedito, e mio fratello Diego mi accompagna con il violoncello; uno spettacolo che ho portato in numerosi teatri. Il mio rapporto con le arti nasce da giovanissimo. Mio padre Francesco è un etruscologo e suona la chitarra, mia madre il violino, e a dieci anni sia io che mio fratello abbiamo avuto in dono due chitarre classiche Giannini. Personalmente la conservo ancora, e durante questo periodo del “tutti a casa”, mi sono divertito a fare dei video dove suono con la mia storica chitarra e canto. Inoltre sono cugino di Eugenio Finardi, difatti la mia bisnonna era Elisa Finardi. Amo molto interpretare brani di Bossa nova, di Lucio Dalla, Francesco De Gregori, James Taylor, degli Eagles. Non amo molto il rock, sono per la musica acustica, per la musica d’ascolto, ma anche per la Disco music degli anni Settanta e Ottanta.

Beatles o Rolling Stones?

Beatles sicuramente.

Tra le colonne sonore, quali predilige?

Mi piacciono molto le colonne sonore con le musiche dei Bee Gees, hanno fatto la storia della musica per il cinema, e i celebri brani del grandissimo Maestro Ennio Morricone.

Come si è avvicinato alla recitazione?

Nei gruppi sono sempre stato un po’ il “mattatore”, quello che raccontava le barzellette, che intratteneva con la musica. Durante il periodo degli studi universitari a Milano ho frequentato la facoltà di Scienze Politiche, perché avrei voluto fare la carriera diplomatica, e frequentavo amici iscritti alla scuola del Piccolo Teatro Studio. Avevo capito che mi interessava la recitazione. L’inizio però è stato con la televisione: Pippo Baudo mi scelse come showman per “Domenica In” e l’anno seguente per “Partita Doppia”. Sempre nel varietà, ho partecipato a Macao con la regia di Gianni Boncompagni, poi sono passato al teatro e ai film. Fra le prime esperienze di recitazione che amo in particolar modo, ricordo il film “Piovono Mucche” del regista Luca Vendruscolo dove la sceneggiatura era firmata dal compianto Mattia Torre. Tra gli altri sceneggiatori del film c’e anche il giornalista Marco Damilano. Altro ricordo importante è il tv movie “Papa Giovanni-Joannes XXIII” per la regia di Giorgio Capitani, dove interpretavo il ruolo di Monsignor Kiril Kurtev, il vescovo bulgaro che, ritornato in patria nel 1951, si prese cura dei cattolici di rito greco e di rito latino delle diocesi di Nicopoli e di Sofia-Plovdiv.

Arriviamo ad oggi. Un suo ulteriore successo è stato la recente interpretazione del dottor Pugliese, direttore dell’allora Eiar, ora Rai, nel film tv “Permette? Alberto Sordi”, diretto da Luca Manfredi. È stato contento di questo ruolo?

Avevo già lavorato con Luca Manfredi nel film dedicato a suo padre “In arte Nino”, con Elio Germano. Luca mi chiamò e mi disse che aveva un ruolo adatto a me e al mio fisico. Accettai quasi a scatola chiusa, perché il dottor Pugliese era autorevole, e lui aveva bisogno della mia autorevolezza: un uomo alto uno e novanta, corpulento, severo e con una educazione rigida. Essere scelto da Manfredi, che aveva conosciuto Sordi, per me è stata una cosa straordinaria. Edoardo Pesce, bravissimo nel recitare il ruolo di Sordi, è stata una scelta coraggiosa perché l’Albertone nazionale è una “maschera” ed è quindi difficile da riproporre.

Perché Manfredi ha voluto scegliere la prima parte della vita di Alberto Sordi nel film per la tv?

Penso che dal punto di vista narrativo sia giustificabile dal fatto che è stato raccontato quello che il pubblico non sa, il percorso artistico per arrivare al successo.

C’è un personaggio che in particolar modo vorrebbe interpretare?

No, non c’è un personaggio in particolare. Sono tanti, troppi i personaggi, questa domanda prevede una risposta troppo ampia. Però ammetto che mi piacerebbe moltissimo interpretare figure belle, positive. Oppure un personaggio che canta e suona la chitarra.

Viaggiare nella sua vita è stato fondamentale, e anche per la sua famiglia: come abbiamo detto, suo nonno era un ambasciatore e suo padre è un etruscologo spesso fuori casa per lo studio dei siti archeologici.

Sicuramente parto dal fatto che, per l’educazione avuta in famiglia, ho appreso tante lingue fin da piccolo. La prima lingua studiata è stata il tedesco perché avevo la tata originaria della Germania, poi ho frequentato le elementari alla scuola francese a Roma, e le medie alla scuola irlandese sempre a Roma. Ho viaggiato molto, ma i viaggi che ricordo con più piacere sono due: il primo è un viaggio familiare e il secondo è personale. Con la mia famiglia andammo a Creta e ad Atene, con la visita straordinaria al Partenone, e mio padre ci fece da guida. Da solo, invece, andai in Russia perché avevo scelto di studiare la lingua russa all’università. Erano i tempi di Gorbaciov e della Perestroika. Sono stato a Mosca e a Leningrado per circa tre settimane. Amo anche i viaggi improvvisati: spesso prendo la macchina e vado in giro per i paesini italiani.

Programmi per il futuro?

Ci sono in progetto due fiction prodotte da importanti canali televisivi, ora però le riprese sono ferme per il delicato e difficile periodo che stiamo trascorrendo. Il Covid-19 ha creato nel campo delle arti numerosi disagi, rallentando le produzioni o addirittura sospendendole. Sono vicino a tutti i colleghi artisti che in questo periodo hanno avuto delle difficoltà. Speriamo che al più presto tutti questi problemi vengano risolti, anche perché vorrei continuare a portare in giro per il mondo il recital su Papa Giovanni: avevo organizzato un nuovo tour che toccava tantissime città sia italiane che estere. Vorrei iniziare quanto prima questo programma, ci tengo molto!

Aggiornato il 01 giugno 2020 alle ore 11:15