Gli editori veneti si organizzano per il dopo coronavirus

L’emergenza sanitaria ha intaccato anche il mondo delle piccole case editrice e dell’editoria. Secondo le stime Nielsen il mercato dell’editoria, che varia dalle librerie, store online e grande distribuzione organizzata, dal primo gennaio fino al tre maggio di quest’anno ha avuto una perdita netta di 90,3 milioni di euro. Analizzando anche le vendite fuori dai canali rilevati dagli istituti di ricerca (cartolibrerie, vendite dirette, fiere, librerie specialistiche e universitarie) la perdita sale a circa 134 milioni di euro, alla quale va aggiunto il blocco delle novità. Dal 16 marzo al 3 maggio gli editori distribuiti dai maggiori gruppi nazionali hanno congelato il 91,1 per cento delle uscite, mentre un dato positivo viene registrato con la produzione e pubblicazione degli e-book che è aumentata del 28,6 per cento. Considerata la situazione, gli editori del Veneto stanno provando a dare risposte dinamiche e sinergiche.

L’Associazione editori veneti ha tenuto un assemblea straordinaria, a Venezia, presso Palazzo Grandi Stazioni, per discutere sulla rimodulazione dei progetti dell’Associazione e sui finanziamenti dalla Regione Veneto. La proposta progettuale presentata in Regione prevedeva la partecipazione dell’Associazione editori veneti a tre fiere dell’editoria per l’anno 2020 (Salone del Libro di Torino a maggio, Fiera di Francoforte a ottobre, Fiera nazionale della piccola e media editoria di Roma Più Libri Più Liberi a dicembre), l’organizzazione di un focus dedicato all’editoria veneta, attività di ricerca sull’editoria veneta e il censimento aggiornato degli editori veneti. In considerazione dei cambiamenti imposti dall’emergenza coronavirus, l’Associazione editori veneti ha dovuto presentare alla Regione Veneto un programma rimodulato che prevede, al posto degli eventi che non si sono potuti e non si potranno realizzare, altre iniziative di carattere promozionale. Gli eventi da rimodulare sono il Salone del Libro di Torino (che è stato cancellato, ma forse c’è ancora una possibilità di svolgimento in novembre) e la Fiera di Francoforte (a cui non si può partecipare in forma aggregata).

Nello specifico, il finanziamento originariamente previsto per il Salone di Torino è ora destinato alla partecipazione ad altre manifestazioni librarie e all’organizzazione di eventi ideati direttamente dall’Associazione editori veneti da svolgersi entro l’anno 2020 in diverse città della Regione per valorizzare l’attività degli editori e promuovere il libro e la lettura. “L’Associazione editori veneti, fin dalla sua costituzione nel giugno del 2019, ha instaurato un rapporto di collaborazione strategica con la Regione Veneto – ha sottolineato il presidente Carlo Mazzanti nel corso dell’assemblea – e si è messa al servizio degli editori come punto di riferimento in ambito regionale, nazionale e internazionale, con lo scopo di valorizzare l’editoria veneta e rafforzare il settore in un confronto aperto tra operatori ed enti pubblici e privati. Il tessuto delle imprese editoriali venete è formato da tante realtà indipendenti, che svolgono un’insostituibile azione culturale impegnandosi nella trasmissione della storia, della tradizione e dell’identità veneta in ambito nazionale e internazionale. Sono imprese che guardano al mercato, alla competitività e all’innovazione. La Regione Veneto - Dipartimento cultura e beni culturali ha fornito ampia disponibilità di dialogo e sostegno”.

Nell’ottica di intervenire in maniera concreta a supporto del comparto editoriale, la Regione Veneto ha accolto la proposta dell’Associazione editori veneti di promuovere la nascita di un Centro studi sull’editoria veneta al quale affidare analisi, censimenti, raccolte dati, ricerche di mercato ecc. riguardanti le imprese editoriali presenti sul territorio veneto nonché le realtà ad esse collegate per far conoscere e valorizzare il patrimonio culturale e l’attività editoriale. Altri obiettivi saranno l’adesione al Progetto Reti di Impresa promosso da Regione e Confindustria Veneto, finalizzato a ridurre le debolezze, attraverso accordi con altre aziende venete e nazionali di maggiori dimensioni e cogliere le opportunità di percorsi per intercettare i finanziamenti europei dedicati al settore e spesso preclusi alle singole aziende editoriali a causa della loro piccola dimensione, soprattutto, finanziaria. Fondamentale anche la collaborazione con le accademie e le storiche università della Regione: in agenda, anche il progetto “Il Mestiere di Editore” con il Miur Veneto e un master con la Ca’ Foscari Challenge School di Venezia e con l’Università degli Studi di Verona.

Aggiornato il 08 luglio 2020 alle ore 12:16