La Voce degli Scrittori, “I passi nel bosco”

venerdì 30 ottobre 2020


Puntuale anche in questo week-end di fine ottobre la rubrica con la quale “L’Opinione delle Libertà” intende dare voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana.

Questa settimana vi consigliamo “I passi nel bosco” di Sandro Campani (Einaudi).

Sandro Campani vive e lavora in un paese dell’Appennino tosco-emiliano, dove è nato nel 1974. Ha pubblicato È dolcissimo non appartenerti più (Playground 2005), Nel paese del Magnano (Italic Pequod 2010) e La terra nera (Rizzoli 2013). Per Einaudi ha pubblicato Il giro del miele (2017) e I passi nel bosco (2020).

La Storia

Un romanzo tenebroso e avvincente, ricco di snodi imprevisti e riflessioni didattiche, in grado di far riemergere antichi ricordi. I segreti non sempre sono fatti per essere custoditi e a volte vanno lasciati volare in aria, un po’ come alcune persone che rischiano di perdersi l’essenza della vita a causa di eccessivi timori. Il protagonista è Luchino, figura difficile da inquadrare proprio grazie alla sua mutevole identità

“Sono i giorni del taglio del bosco, un’occasione che riunisce gli abitanti di una piccola comunità dell’Appennino tosco-emiliano. Ognuno viene a dare una mano, curiosando o bevendo qualche bicchiere in compagnia. Ma non ci sono soltanto i boscaioli e le loro famiglie: le facce note e meno note sono tante. C’è la Betti, proprietaria dell’albergo diffuso, per cui quel taglio è simile a un dolore. C’è Francesco, il notaio, che sta cercando quel delinquente di suo figlio. Ricomparirà forse anche Luchino; qualcuno in paese sussurra che è tornato, sebbene ancora nessuno l’abbia visto”.

Tutti sono in qualche modo legati a Luchino, per sentimenti opposti, contrastanti, indotti dal suo comportamento e dalle sue abitudini. Il protagonista si muove delicatamente all’interno di uno scenario fiabesco, dove non mancano però sbalzi temporali e umorali.

Una storia che stimola l’intelletto dei lettori, portandoli a riflettere sul vero valore delle relazioni e sull’importanza del percorso di ognuno di noi. Sandro Campani anima il bosco, utilizzando questo scenario per alimentare sogni e incubi di personaggi che lascia muovere senza troppi schemi. Un’opera da leggere più volte per poterne apprezzare ogni singola venatura.

 


di Michele De Angelis