Far rivivere la vera natura di piazza Navona per il Natale del 2021

martedì 10 novembre 2020


La storia di Piazza Navona e quella dell’Italia dall’unità a oggi. Possono stare insieme in una sorta di mostra che ricostruisce filologicamente i due venti? Chi si è andato a vedere la mostra dei progetti e dei disegni dell’architetto Cesare Esposito a Roma allo Spazio Mecenate ha pochi dubbi in proposito. Piazza Navona non è fatta per le bancarelle della Festa della Befana (quest’anno l’appuntamento, come spiegato dal Campidoglio, è stato sospeso in attuazione delle disposizioni sanitarie nazionali anti Covid e su richiesta di 33 operatori titolari di concessione) con le consuete polemiche su chi da decenni ne ha dato l’appalto a note famiglie romane come i Tredicine. Piazza Navona nella sua storia ospitava eventi e giochi come le naumachie, sì proprio le battaglie navali. E meriterebbe di rivivere, sia pure in maniera diversa dati i tempi, quegli antichi fasti. Proprio per questo motivo l’architetto in questione sta cercando di fare conoscere i propri progetti in materia a partire dalla mostra su citata che si è tenuta dallo scorso 29 ottobre fino al 7 novembre. E per invogliare le pubbliche autorità ad occuparsi della questione ha pensato bene di legare questo revival con i tanti progetti rimasti sulla carta per i 150 anni dell’unità d’Italia. Che l’anno prossimo diventeranno 160. E se dieci anni fa furono la burocrazia e l’ignoranza a bloccare i tanti sogni di gloria, nel 2021 l’indifferenza purtroppo si alimenterà anche di eventi imprevedibili solo due anni orsono come la pandemia del Covid-19.

A grandi linee l’obiettivo di Esposito è quello di creare “action” culturale in piazza Navona, con la quale rivisitare in chiave artistica e visionaria l’evoluzione della piazza e del suo quotidiano nel corso degli ultimi 150 anni, partendo dalla preparazione dell’esposizione universale che ebbe luogo a Parigi nel 1889, data in cui fu inaugurata la Tour Eiffel”. Nella rivisitazione storica, Esposito parte dal monumento ligneo che s’ispirava alla struttura sottostante dello stadio Domiziano, realizzato dagli artigiani romani proprio per l’occasione dell’esposizione universale. Va sottolineato che l’architetto non è nuovo ad una personale passione per piazza Navona: in passato fu l’autore di una pubblicazione intitolata “Piazza Navona, ovvero Aneddoti, Tradizioni, Arte a Roma. Due mila anni di storia”. In soldoni si trattava di uno studio per un intervento artistico da tenersi nella piazza proprio nel periodo natalizio per offrire un tributo filologico alla sua storia millenaria, ad esempio, oltre che con una mini naumachia anche con un gioco di proiezioni sulle superfici dei palazzi. Un progetto che nelle intenzioni di Esposito potrebbe anche essere “un inno all’Italia, alla sua unità in un periodo difficile, messo a dura prova dal timore del Covid”. Ma le autorità capitoline, in questo momento incarnate dalla gestione a Cinque Stelle di Virginia Raggi avranno la lungimiranza necessaria per rinunciare a quell’orrendo teatrino di bancarelle almeno per il Natale del 2021? Lo scopriremo solo vivendo.


di Dimitri Buffa