Arturo Diaconale

la voce della saggezza

 

 Quando Wagner morì, d’Annunzio disse:

“Diminuito è il mondo di valore”.

Ciò vale per Arturo e per chi visse

come lui, generoso e di buon cuore.

 

Degno di lode è tutto ciò che scrisse,

come può confermarlo ogni lettore.

Fuori dalle battaglie e dalle risse

del bel paese è stato il creatore

 

di un giornalismo moderato, aperto

al dialogo e a tutte le opinioni.

Liberaldemocratico ed esperto

 

in vari campi, nelle sue funzioni

molto ci ha dato e tanto anche ha sofferto.

Che la sua voce ancor fra noi risuoni.

 

***

 

Mite e suadente Arturo Diaconale,

che dirigi con garbo l’Opinione,

il senso in te dell’equilibrio è tale

- ben lo si vede alla televisione -

 

che nei giornali non trova l’uguale.

Un raro esempio sei della ragione

che non indulge al vizio nazionale

d’imporre agli altri la propria opinione.

 

Tu contempli benevolo dall’alto

“l’aiuola che ci fa tanto feroci”,

e, saldo come roccia di basalto

 

nei tuoi pensieri, non curi le voci

di coloro che muovono all’assalto

come lupi famelici e feroci.

 

Castiglione della Pescaia

Estate 2011

  

  ***

Tra le foto che sono a me più care

nel mio studio, sereno e sorridente

spicca il tuo volto. Con quel tuo parlare,

limpido, misurato e convincente,

 

sei un esempio raro, da imitare.

Che tu sia direttore o presidente

ed abbia autorità, sai farti amare

e stimare da tutta la tua gente.

 

Anche se solo esprimi un’opinione

non c’è nel tono delle tue parole

nessuna astiosità né presunzione.

 

Un uomo saggio sei, che porta il sole

e l’armonia nella conversazione

in un mondo che fa quello che vuole.

 

 ***

Caro Arturo, ho saputo del tuo male

e ho capito perché non m’hai chiamato:

anche in questo sei un uomo eccezionale,

benvoluto da tutti e tanto amato

 

che come amico non ce n’è un eguale.

Ora aspetto con ansia il risultato.

C’è un clima da Giudizio universale

in questo vecchio mondo malandato,

 

che ci fa prigionieri in casa nostra

e ci vieta persino d’incontrare

un amico. E’ una macchia che c’inchiostra,

 

come di scarabocchi uno sciamare

Speriamo che si fermi questa giostra

e ch’io ti possa presto riabbracciare.

 

30 aprile 2020

 

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Aggiornato il 02 dicembre 2020 alle ore 10:58