Come avere una istruzione plurale e di qualità?

Si è tenuto ieri il terzo e ultimo incontro online del ciclo di webinar dedicato alla scuola e al diritto all’istruzione. Al seminario - intitolato Una scuola libera. Per una vera uguaglianza nella libertà di scelta educativa - sono intervenuti Tommaso Agasisti (professore ordinario di Management, Politecnico di Milano), Suor Anna Monia Alfieri (senior fellow, Istituto Bruno Leoni) e Giancristiano Desiderio (giornalista e docente al Liceo Manzoni di Caserta). Il webinar è stato introdotto e coordinato da Serena Sileoni (vicedirettore generale, Istituto Bruno Leoni).

Per Giancristiano Desiderio, prima di cercare delle soluzioni, occorre porsi la seguente domanda: come funziona oggi la scuola? Essa si basa sostanzialmente sul rilascio di certificati che hanno valore legale e pratico. Ma si tratta solamente di un valore astratto e di un processo burocratico, che non porta ad avere ragazzi competenti. Al pezzo di carta del certificato andrebbe pertanto tolto tale valore pratico-legale. Solo così si potrebbe dare un senso alla scuola, all’insegnamento e alla preparazione degli studenti. Abolire il valore legale del titolo di studio significherebbe eliminare gli esami di licenza e introdurre gli esami di ingresso nelle scuole. Con gli esami “in entrata” e non più “in uscita” dal ciclo scolastico lo studente sceglierebbe la scuola ma nello stesso tempo la scuola sceglierebbe lo studente.

Anche per Tommaso Agasisti il tema dell’abolizione del valore legale del titolo di studio è irrinunciabile se si vuole una scuola “aperta. Le aspettative che abbiamo sulle capacità del nostro sistema educativo sono andate però affievolendosi. Bisogna pertanto ripartire dalla presa di consapevolezza che ciò che avviene all’interno delle scuole produce frutti buoni o meno buoni  sulla vita di ciascuno di noi e su tutti noi. Lo Stato si è arrogato il diritto di stabilire il contenuto e la forma organizzativa portando a un impoverimento complessivo del settore e soprattutto a una sua omologazione. Vanno liberate le energie positive attraverso un sistema educativo plurale, in cui quello statale non sia l’unico modello, ma coesista con centinaia di altre proposte educative.

Per Suor Anna Monia Alfieri la prima preoccupazione è quella di creare le premesse perché il capitale umano non vada disperso. Il Covid purtroppo ci ha mostrato quali sono le principale lacune del nostro sistema d’istruzione Viviamo prima di tutto una “emergenza didattica”, che può essere risolta solo con l’autonomia nell’organizzazione della didattica. Abbiamo inoltre di fronte una “sfida educativa”, ossia recuperare i ragazzi che sono stati “persi” con la didattica a distanza ma anche risolvere finalmente il problema della carenza degli organici e del sovraffollamento delle aule. Infine, c’è il grande tema della “libertà”. Un sistema senza autonomia e libertà implode alla prima criticità. Così è stato per il sistema scolastico, che non ha saputo resistere alla crisi.

Il webinar è disponibile on-demand sul canale YouTube dell’Istituto Bruno Leoni.

Aggiornato il 17 dicembre 2020 alle ore 09:47