“La società chiusa in casa, la libertà dei moderni dopo la pandemia”

Le società umane non sono mai state così progredite. La paura sembra però aver annichilito la nostra razionalità. Davanti al virus ci siamo comportati come i nostri antenati, che non avevano a disposizione le conoscenze scientifiche e la tecnologia del terzo millennio. Abbiamo sostenuto decisioni disastrose, quali le chiusure scolastiche, e ci siamo affidati a riti apotropaici di massa, come la prima vaccinazione in tivù. Perché è potuto succedere? È forse l’ennesima conseguenza del tentativo di rimuovere l’incertezza facendo ricorso a spiegazioni semplici e finalistiche? Andando controcorrente, a partire dalla teoria dell’evoluzione e dalla difesa dei valori liberali, gli autori si interrogano sulla centralità nella nostra storia del rapporto fra comunità umane e micro-parassiti.

Per avere società aperte, è stato necessario che i rapporti sociali non fossero messi in crisi dalla paura del contagio: progresso scientifico, avanzamenti della medicina e idee liberali sono andati di pari passo. Almeno fino a oggi. Ponendoci di fronte alle domande fondamentali sul mondo che intendiamo costruire, Gilberto Corbellini e Alberto Mingardi nel saggio La società chiusa in casa, la libertà dei moderni dopo la pandemia (Contemporanea/Ancora, 320 pagine, 2021) provano a salvare quanto è rimasto della responsabilità individuale in un clima di ubriacatura per un ritorno a un’idea antica o collettivista di libertà: quella in vigore ai tempi in cui le società non sapevano e non potevano nulla contro epidemie e pandemie. E davano la caccia ai capri espiatori.

Gilberto Corbellini (1958) è professore ordinario di Storia della medicina presso la Sapienza Università di Roma. Collabora con la Domenica del Sole 24 Ore, ha scritto di storia e filosofia delle immunoscienze, neuroscienze, biologia molecolare, medicina evoluzionistica e bioetica. È autore di vari libri, tra cui: Scienza, quindi democrazia (2011), Storia e teorie della salute e della malattia (2014), Nel paese della pseudoscienza. Perché i pregiudizi minacciano la nostra libertà (2019).

Alberto Mingardi (1981) è professore associato di Storia delle dottrine politiche all’Università Iulm di Milano. Dirige l’Istituto Bruno Leoni. Collabora con il Corriere della Sera. Per Marsilio ha pubblicato L’intelligenza del denaro (2013, ora in edizione tascabile UE), Thomas Hodgskin, discepolo anarchico di Adam Smith (2016), La verità, vi prego, sul neoliberismo (2019) e Contro la tribù. Hayek, la giustizia sociale e i sentieri di montagna (2020).

La società chiusa in casa, la libertà dei moderni dopo la pandemia di Gilberto Corbellini e Alberto Mingardi, Marsilio Contemporanea/Ancora, 320 pagine, 2021.

(*) Qui per ascoltare il podcast dell’Ibl 

Aggiornato il 24 settembre 2021 alle ore 19:15