Il trionfo della tecnologia

Personaggi della civiltà

L’uomo ha sempre indagato la Natura, per curiosità e per necessità, scoprendone, illusoriamente o realisticamente, le caratteristiche e forgiando strumenti per agire su di essa o utilizzarla. La Scienza e la Tecnologia conoscono, utilizzano, dicevo, la Natura, ma è da poco tempo che la utilizzazione ha forgiato strumenti inimmaginabili, e la Tecnologia è pervenuta a dare all’uomo prospettive stupefacenti. Nei secoli passati mancava all’uomo la forza basilare che invece è in nostro possesso: l’Energia. Anche se ammiriamo con sbalordimento quanto l’uomo ha fatto senza altra energia di quanta veniva dalle braccia dell’uomo e da strumenti e forze naturali minime rispetto alle nostre, oggi noi disponiamo dell’energia, di una forza idonea a far crescere il potere umano straordinariamente permettendo la messa in opera di strumenti e macchine che la utilizzano. Questa energia, questo ritrovato decisivo è l’elettricità.

Certamente, insieme, ad essa, fondamentali, il carbone, il petrolio, l’energia atomica e, recentemente, le energie rinnovabili. Si tratta, in tutti i casi, di energia, poter disporre di una forza capace di favorire e moltiplicare la potenza umana. L’uomo non si è mai contentato di essere soltanto uomo, limitato ad essere uomo, un uomo che non sa volare come gli uccelli, non sa stare sotto le acque come i pesci, non sa addossarsi pesi enormi come gli elefanti, non sa resistere al fuoco come la salamandra. Quanto l’uomo non riesce a fare ha tentato di compierlo con strumenti e macchine. Dal momento in cui da raccoglitore e cacciatore si stabilì su di un territorio dedicandosi all’agricoltura, l’uomo cominciò ad attivare opere di idraulica, di costruzione di case stabilì, inventò la ruota, utilizzò il fuoco per la cottura dei cibi e per fondere i metalli e per le operazioni artigianali nei modi più estesi. Ma nei secoli per ottenere nuove invenzioni, per nuove scoperte ci vorranno tempi vasti, la bussola, la polvere da sparo, ma dico per dire, al fine di evidenziare che pur con l’immensa capacità nell’arte, nell’artigianato, nell’architettura, nelle armi, nel cogliere le condizione della Natura e la circostanza più favorevole per le coltivazioni, come che sia, non vi fu, in passato, una potenza di strumenti e di macchine paragonabile a quella che si ebbe nell’epoca moderna allorché l’elettricità, gli idrocarburi, l’atomo, le energie rinnovabili, queste in parte utilizzate anticamente, vennero scoperti nel loro impiego per fornire energia.

Energia è la capacità di attuare lavoro, Fonte dell’energia è il corpo, il materiale che dà l’energia. Di solito vi è una intermediazione che traduce la fonte di energia in energia. Poniamo la benzina è fonte di energia, il motore permette la messa in azione dell’energia. Questo passaggio, questa trasformazione dalla fonte di energia in energia e dall’energia in lavoro è la massima vittoria della nostra epoca. Avendo trovato ciò che costituisce fonte di energia, avendo reso la fonte di energia, energia, avendo impiegato l’energia, la nostra potenza di lavoro si è centuplicata, milluplicata, e disponendo di tale e tanta energia riusciamo in imprese che nessuna fantasia di grandezza concepiva. Per un esempio corrente: il petrolio è fonte di energia, viene ottenuta benzina che messa in un motore a scoppio diventa energia, quindi lavoro che fa operare le macchine quali che siano. Queste trasformazioni sono molte, acqua, vento, calore, idrocarburi, atomo sono fonti di energia, con dei procedimenti diventano energia, adoperati come energia eseguono lavoro.

L’Universo è una perpetua, instancabile successione di vibrazioni che sono energia. Particelle meno che pulviscolari, ciascuna; eppure, insieme, l’Universo. E ciascuna si incontra con l’altra, e si attraggono, si combinano, si uniscono o si avversano, si respingono, si “odiano” o sono indifferenti. E ciascuna ha il proprio modo di fluttuare, ciascuna il proprio segno di riconoscibilità. L’onda del suono non è l’onda della luce, non è l’onda di un colore differente da un colore all’altro, dico onda per significare particella pulviscolari. Ma, evento incredibile, può accadere, dicevo, una metamorfosi, il suono si muta in colore, il colore in parola, cerco di rappresentare facilmente il fenomeno più stupefacente, poniamo, uno parla, la voce si trasforma in onde elettriche e poi torna parola, o anche, viene presa un’immagine, si trasforma in corrente elettrica, e torna immagine. Ma non basta, non vi è soltanto la metamorfosi dell’oggetto reso energia e di nuovo oggetto ma, evento altrettanto sbalorditivo, ciascuna emissione ha una sua particolarità e può venire emessa e ricevuta soltanto da chi è in grado di cogliere quella particolarità di emissione, trasmissione, ricezione.

Tra le indeterminabili onde sonore che animano l’ambiente noi uomini ne percepiamo talune, un pipistrello altre, un apparecchio radiofonico altre, così per il fiuto, così per la vista. Ciascuna specie ha la propria antenna e ciascun individuo una propria antenna nei cerchi della specie. Da queste metamorfosi e da questa diversità di afferrare le varie onde vengono la maggior parte delle invenzioni della modernità. Gli inventori della modernità, coloro che hanno suscitato gli strumenti di cui noi ci gioviamo come se fossero al mondo da sempre e facilmente generati sono invece personalità dedicatisi a grande ricerca, volontà indomabile, ingegnosa passione, essi, come vedremo, hanno suscitato scoperte di una utilità assoluta, e, ormai che esistono, tornare indietro sarebbe insostenibile. Tra questi inventori di sicuro il più fertile e spregiudicato fu Thomas Alva Edison.

 Thomas Alva Edison

Gli Stati Uniti, dove Edison nacque nel 1847,stavano nel periodo di uno sviluppo colossale. Ferrovie, miniere, pascoli, edificazioni e ritrovati per la vita quotidiana, l’inizio del consumo. Quasi tutti gli inventori di cui parleremo furono anche ottimi imprenditori delle loro o altrui invenzioni. Lo spirito utilitaristico anglosassone, e americano, si affermavano. Non studiò, Edison, cominciò la sua operosità da piccolo. Nel 1877 mise a punto il fonografo, che incideva e riproduceva canto, voce, musica. Come avverrà per quasi tutte le sue invenzioni si trattava di un perfezionamento di invenzioni esistenti. La sua più utile invenzione fu la lampada ad incandescenza che non si distruggeva, resistente al calore. Fondò società per la commercializzazione dell’energia elettrica, ed insieme a Graham Bell commercializza il telefono. Utilizza la cascate del Niagara per suscitare elettricità. Edison fu un inventore in proprio ma ebbe anche ampio accrescimento inventivo da parte di suoi collaboratori. Venne in urto con uno di costoro Nikola Tesla, che, a ragione, teorizzava la corrente alternata. Edison morì nel 1931.

 Henry Ford

Anche Henry Ford è statunitense, del periodo animosissimo di quel Paese che ingigantiva quotidianamente. Spesso immigrati laboriosi che volevano profittare di una nazione che nasceva, con territori estesi e ricchi, se ben utilizzati, pure se con gravissimi conflitti di etnie, di criminalità, di guerra ai nativi indiani, tra Nord e Sud, e però, ripeto, animosissimo Paese, con personalità scatenate, rese forti dalle rivalità e con l’orgoglio di rendere il nuovo Stato dominante dando agli immigrati la prospettiva di uscire dalla miseria. Di questi personaggi attivi, ingegnosi, con prepotente spirito imprenditoriale, dall’individualismo estremo, Henry Ford è un esemplare. Di origine irlandese, nato nel 1863, dapprima fu impiegato in una delle imprese di Thomas Alva Edison, continuò come dirigente in altra attività, si mise in proprio allorchè giovandosi del motore a combustione interna inventato da Karl Benz e Gottlieb Daimler, forgiò l’automobile, che poi produsse in serie, il modello Ford T. di colore nero, a poco prezzo, vendibile, uno dei prodotti di consumo che poi dilagheranno. Ford è celebre anche per avere messo in atto la catena di montaggio che accorciava i tempi della produzione si che ne venivano merci accresciute. Si interessò di politica e collaborò alla potenza industriale della Germania nazista, ne condivise anche, sciaguratamente, l’antisemitismo. Morì nel 1947.

Guglielmo Marconi

Spetta ad un italiano l’invenzione forse più utile per l’umanità, la trasmissione senza fili, l’inventore fu Guglielmo Marconi, figlio di un possidente emiliano e di una irlandese di illustre famiglia. Precocemente appassionato dell’elettromagnetismo, con mezzi personali la sua prima indagine riguardò la formazione di uno strumento che avvertiva sull’arrivo dei fulmini. Ma la scoperta leggendaria avvenne quando, sempre da solo e nella sua abitazione, fece risuonare senza fili il tocco di un apparecchio che emetteva segnali ad un altro apparecchio. Da quel momento Marconi approfondisce ed amplia questa emissione e ricezione per mezzo di onde senza un collegamento diretto (fili), a distanze maggiori, con maggiore precisione, e per quel fenomeno di cui abbiamo fatto cenno, che le emissioni verbali si mutavano in onde per tornare parole, crea la Radio. Allorché una nave in difficoltà venne salvata dalle emissioni del telegrafo senza fili per Marconi scoppiò un trionfo regale, gli scampati sfilarono per rendergli gratitudine. Anche Marconi si fece imprenditore delle sue scoperte. Ebbe il Premio Nobel. Fu Presidente dell’Accademia di Italia in epoca fascista. Morì nel 1937, era nato nel 1874. Pare che anche il russo Popov e Nikola Tesla abbiano inventato anch’essi la Radio. Evidentemente potremmo continuare inesauribilmente. Siamo l’Era delle invenzioni.

Aggiornato il 25 ottobre 2021 alle ore 13:52